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Una delle scritte a Melicucco

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MELICUCCO (REGGIO CALABRIA) – Violenza, odio, disprezzo per le forze dell’ordine e per la legalità. C’è tutto questo nella scritta apparsa nella mattinata di oggi su un muro di un’abitazione privata a Melicucco, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro.

“Sei bella come una Questura in fiamme”, ha scritto il misterioso writer che la scorsa notte ha completato la sua “opera” disegnando una pistola che esplode un colpo. Un ignobile murale realizzato nella centralissima via Roma, in uno dei punti più frequentati del paese, con il chiaro intento di dare la massima visibilità al messaggio che si voleva veicolare.

Un’altra scritta ha imbrattato invece il muro dell’ex scuola elementare “Don Milani”, riportando la dicitura in spagnolo “todo tiene su tiempo” (“Per ogni cosa c’è il suo momento”), che va a riprendere l’incipit del terzo libro dell’Ecclesiaste contenuto nella Bibbia.

Sdegno e una ferma condanna per l’accaduto sono stati espressi dall’amministrazione comunale del piccolo centro della Piana di Gioia Tauro e dal sindaco Francesco Nicolaci: «Sono cose che rattristano e fanno rabbia – ha dichiarato al Quotidiano del Sud il primo cittadino – lanciare messaggi di odio e violenza inaudita contro le forze dell’ordine non appartiene alla comunità di cui faccio parte e che mi onoro di rappresentare. Melicucco non è quella riportata in quella vergognosa scritta. La stragrande maggioranza dei cittadini rispetta le forze dell’ordine, ha rispetto del lavoro che fanno in un territorio difficile come la Piana di Gioia Tauro. Ragazze e ragazzi che si mettono al servizio della comunità e che per essa rischiano anche la vita. Non si tratta solo di scritte che vanno a deturpare un bene pubblico o il muro di una casa. Atti vandalici come questi vanno condannati a prescindere ma in questo caso c’è qualcosa di più che non può essere minimamente accettato».

Per il gruppo di opposizione “Uniti si può” si tratta di un «gesto gravissimo che non rispecchia il pensiero né l’agire di tante donne e uomini del nostro paese».

Dopo aver ordinato di oscurare le scritte, Nicolaci ha informato dell’accaduto la locale Stazione dei carabinieri e poi ha sporto denuncia presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Polistena che ha avviato le indagini per risalire all’autore  (o agli autori) delle scritte. Un aiuto all’attività d’indagine potrebbe arrivare dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza installate lungo le vie del paese.

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