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Convalidato il fermo nell’ambito dell’inchiesta “Fata Morgana”: Romeo e altre cinque persone sono accusate di associazione mafiosa e riciclaggio

REGGIO CALABRIA – I gip del Tribunale di Reggio Calabria Barbara Bennato e Domenico Santoro hanno convalidato il fermo disposto dalla Procura distrettuale emettendo la misura cautelare in carcere nei confronti dell’avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta associazione segreta che avrebbe condizionato molti investimenti nella città di Reggio Calabria.

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Analogo provvedimento é stato disposto a carico del commercialista Natale Saraceno, del commerciante Giuseppe Chirico, di Domenico Marcianò, dell’imprenditore Emilio Angelo Frascati ed dell’ex componente di Fincalabra, l’ing. Antonio Idone. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e violazione della legge Anselmi sulle società segrete.

I sei erano stati fermati martedì scorso nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana”, eseguita dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Dalle indagini sarebbe emersa la figura preminente dell’avvocato Paolo Romeo, già condannato in passato per concorso esterno in associazione mafiosa e ritenuto uno dei “referenti” della cosca di ‘ndrangheta capeggiata dal boss Giuseppe De Stefano.

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Oltre ad una fitta rete di relazioni con esponenti politici ed alti funzionari della pubblica amministrazione reggina, Romeo aveva costituito un consorzio di imprenditori per la riapertura della “Perla dello Stretto”, un megastore ubicato a Villa San Giovanni. Nell’inchiesta della Procura distrettuale figurano altre trenta persone, le cui posizioni sono attualmente al vaglio degli inquirenti.

Intanto, è stato nuovamente arrestato l’avv. Antonio Marra, sottoposto a fermo la settimana scorsa nell’ambito dell’inchiesta Fata Morgana. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip per associazione segreta e turbativa d’asta aggravata dalle modalità mafiose.

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