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Il tribunale di Milano

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MILANO – Nell Bilancio di responsabilità sociale della Procura di Milano trova spazio anche il radicamento della ‘ndrangheta nel tessuto sociale lombardo. Un tema, quello del radicamento della criminalità organizzata calabrese nel Nord Italia e in lombardia in particolare che spesso viene messo in luce dalle relazioni nazionali degli organi inquirenti (LEGGI IL RESOCONTO DELL’ULTIMA RELAZIONE DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA) e che ora trova una nuova e ulteriore conferma nella relazione della Procura di Milano.

In sostanza, secondo i magistrati milanesi tra le condizioni «di contesto che hanno consentito il radicamento della ‘ndrangheta in Lombardia vi è la disponibilità del mondo imprenditoriale, politico e delle professioni (cioè il capitale sociale della ‘ndrangheta), ad entrare in rapporti di reciproca convenienza con il sodalizio mafioso». L’infiltrazione nel tessuto sociale «è stata accertata con autorità di cosa giudicata» con riferimento in particolare alla presenza in Lombardia di almeno 18 locali di ‘ndrangheta «Bollate, Cormano, Milano, Pavia, Corsico, Mariano Comense, Seregno-Giussano, Desio, Rho, Pioltello, Legnano, Erba, Bresso, Limbiate, Canzo e Solaro, Cermenate, Calolziocorte e Fino Mornasco».

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DELLE COSCHE DI ‘NDRANGHETA IN CALABRIA

 Inoltre, «non è trascurabile infine come la “Lombardia”, ossia come viene chiamata la struttura di vertice della ‘ndrangheta sul territorio – prosegue il Bilancio – abbia costanti rapporti con la Calabria». Anzi, ogni cosca attiva sul territorio lombardo «ha un proprio omologo e deriva da analoga struttura presente in Calabria».

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DI INFILTRARE GLI ENTI LOCALI DI TUTTA ITALIA

All’interno di ciascuna ‘locale’ al Nord come al Sud «sono distribuite cariche e doti» che «individuano la funzione e l’importanza degli affiliati all’interno della ‘ndrangheta». E anche in Lombardia «gli incontri tra gli associati, funzionali alla concessione di doti e all’elaborazione delle strategie dell’associazione, avvengono nell’occasione di incontri, definiti ‘mangiate’, che costituiscono dei veri e propri summit mafiosi».

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