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La riunione del Comitato a Reggio Calabria

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Molte reazioni per il gesto della ‘ndrangheta dopo le celebrazioni della Madonna della Montagna. Duro il Sindacato di Polizia Coisp

REGGIO CALABRIA – Sarebbero state individuate le persone che sabato scorso hanno “omaggiato” la saracinesca dell’ex attività commerciale della cosca Pesce di Rosarno (LEGGI LA NOTIZIA) a due passi dall’abitazione di Giuseppa Bonarrigo, madre di alcuni esponenti della potente ‘ndrina, con le immagini della Madonna della Montagna, venerata nel Santuario di Polsi, luogo di culto troppo spesso accostato alle criminalità organizzata.

A riverlarlo è stato il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, nel corso della conferenza stampa a margine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal Prefetto Michele di Bari, a cui hanno preso parte, oltre agli stessi De Raho e Di Bari, i vertici provinciali delle forze dell’ordine e il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà.

Un comitato convocato, come ha ribadito lo stesso Di Bari, «per condannare un gesto blasfemo e determinarsi su una linea di fermezza ssoluta e di tolleranza zero rispetto a questa gestualità che non ha nulla a che vedere con le persone oneste, che hanno una pura fede, le persone che credono in una entità superiore. Un gesto che, come già disse il 3 luglio il ministro Marco Minniti a Polsi, è l’amtitesi della fede mariana ma anche il segno di una violenza. La violenza e Polsi sono cose diametralmente opposte. Noi vogliamo ribadirlo con forza, perchè chi ha fatto qesto gesto deve sapere che da parte dello Stato vi è un argine invalicabile».

Riguardo alle indagini in corso, De Raho ha aggiunto che la Procura sta indagando «per verificare la sussitenza di reati. Si faranno le indagini necessarie per accertare l’eventuale consumazione di reati di ogni natura».

Intanto, tra le diverse reazioni per l’accaduto, molto forte è la posizione assunta dal segretario regionale generale del Sindacato di Polizia Coisp Calabria, Rocco Morelli: «Omaggiare una famiglia di ‘ndrangheta, con un inchino o con qualunque altro gesto, rappresenta un oltraggio alla fede cristiana, che nulla ha a che spartire con il potere malavitoso. Quanto accaduto domenica a Rosarno rappresenta l’ennesimo gesto di una criminalità organizzata ignorante, arroccata su posizioni assurde che mischiano la fede con il potere delle cosche».

«Le forze dell’ordine stanno seguendo indagini molto serrate – aggiunge Morelli – perché è giusto garantire alla giustizia quanto pensano ancora di omaggiare la ‘ndrangheta con gesti ignobili. Da parte nostra continueremo ad essere in prima linea perché le chiese, i santuari ed ogni luogo di culto possano rimanere tali, senza dover subire gesti blasfemi da parte di criminali senza scrupolo. Papa Francesco è stato chiaro anche nel suo viaggio in Calabria e non ha lasciato zone d’ombra nel rapporto tra la Chiesa e la criminalità organizzata. Anche rispetto al territorio di San Luca, il Coisp conferma l’appello alla popolazione, ai movimenti e alle forze sane del paese – prosegue la nota – di convergere su una candidatura unitaria in vista delle prossime elezioni amministrative, sostenendo il segretario nazionale del Sindacato Indipendente di Polizia, Giuseppe Brugnano, quale candidato sindaco come figura centrale in termini di trasparenza e legalità. Solo con azioni così eclatanti – conclude il Coisp – sarà possibile garantire il pieno rispetto delle regole e della democrazia in una realtà difficile dove esistono tante persone perbene che non possono accettare compromessi di sorta con la ‘ndrangheta».

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