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La manifestazione per Lucano

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RIACE (REGGIO CALABRIA) – Quasi un migliaio di persone hanno partecipato ieri a Riace alla manifestazione di solidarietà per il sindaco Domenico Lucano. La gente è arrivata nel “paese dell’accoglienza” anche da fuori regione. Tutti convinti che Lucano sia innocente e abbia agito senza trasgredire alcuna legge (LEGGI I PARTICOLARI SULL’INCHIESTA).

«Crediamo nell’onestà assoluta di Lucano. Sappiamo che ha agito sempre ed esclusivamente per l’interesse dei migranti e della sua comunità e mai per interesse personale», era la voce unanime che correva tra le colorate gradinate dell’auditorium, proprio sotto la piazzetta del Municipio. I colori della bandiera della pace che dipingono i gradoni dell’arena di Riace, all’ora dell’inizio dell’assemblea spontanea, si scorgevano a malapena.

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DELL’ACCOGLIENZA DOMENICO (MIMMO) LUCANO

Intanto, lo stesso sindaco ha reso noto dell’invito a comparire negli uffici della procura della Repubblica di Locri. Sarà sentito martedì 17 ottobre. Lo ha ripetuto ieri aprendo l’assemblea che ha concentrato la mobilitazione spontanea nell’auditorium al centro di Riace. Aggiungendo: «Io sono più innamorato della giustizia che della legalità e ripeto che è strano che delle due visite ispettive che abbiamo chiesto noi, non siano mai arrivate le relazioni. Ribadisco che io sul conto corrente ho solo meno di 500 euro. Negli ultimi tempi – ha proseguito il sindaco Lucano – i rapporti con le istituzioni, Prefettura e Ministero, sono stati abbastanza difficili, di incomprensioni, sui bonus, sulle borse lavoro e sugli affidamenti diretti. Sono stati loro a chiedermi continuamente, per superare le emergenze, di affrontare determinate situazioni senza presentare fattura». 

Le persone accorse erano assiepate sulla scalinata dell’emiciclo e molte erano rimaste nell’arena al centro della quale era sistemato il tavolo per gli interventi. Il primo a prendere la parola è stato proprio Lucano. Emozionato, è stato subito interrotto da un lungo applauso collettivo. La gente, tutta, per circa cinque minuti si è alzata dai gradini in cemento colorato per salutare il sindaco dell’accoglienza.

Un ragazzo di colore si è avvicinato davanti a Lucano con la mano sul cuore e simbolicamente si è inchinato prima di un lungo abbraccio, dal quale il sindaco e il profugo africano si sono staccati piangendo.

«Questa non è una manifestazione contro la magistratura, che deve compiere il proprio lavoro con serenità, insieme a quanti stanno lavorando sull’indagine che riguarda me e tutti i progetti di accoglienza dei profughi attivi a Riace», ha voluto precisare Lucano anche per evitare eventuali speculazioni. Il primo cittadino di Riace, non appena aveva saputo quanto si stava organizzando, ha cercato in ogni modo di dissuadere i promotori.

«Intendo fare chiarezza sulle cose che mi sono state contestate, che so che sono gravi, perché non voglio che rimangano ombre». Lucano spiega che a Riace «sono state costruite anche opportunità per il dopo, per continuare nei processi di integrazione sociale ed economica. A Riace è stato compiuto un grande sforzo, i progetti li abbiamo portati avanti anche con i ritardi con cui lo Stato eroga i fondi necessari e se qualcosa è stato commesso, si tratta di piccole anomalie». Sono seguiti molti interventi. Mescolati tra la gente e i migranti, rappresentanti dell’associazionismo e istituzionali.

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