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L'auto incendiata all'interno della quale si trovava il cadavere

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REGGIO CALABRIA – I resti di un cadavere carbonizzato sono stati trovati stamani, a Reggio Calabria, sotto un’automobile Peugeout 206 incendiata. A trovarlo, in Piazzetta Modenelle, nel quartiere Arghillà, sono stati gli agenti della Polizia di Stato.

La prima ipotesi degli investigatori è che il cadavere sia del proprietario della vettura, un incensurato di 69 anni di Villa San Giovanni, la sua identità, ufficialmente, non è stata accertata e la risposta definitiva verrà solo dall’esame del dna, ma gli investigatori della Squadra mobile reggina sono praticamente certi che si tratti del proprietario dell’auto, Antonio Barresi, sarà l’esame autoptico a cercare di chiarire le cause del decesso. La conferma indiretta è venuta anche dai familiari che, sentiti stamani, hanno riferito di non avere notizie del congiunto dalla serata di ieri quando non ha fatto rientro a casa.

Gli investigatori invece non sembrano avere dubbi sul fatto che si tratti di un’omicidio.

Secondo la prima ricostruzione della polizia, l’uomo potrebbe essere stato ucciso e il corpo sarebbe stato chiuso nel bagagliaio della vettura cui poi è stato dato fuoco. Le fiamme ed il calore hanno sciolto il vano per cui i resti sono poi caduti sull’asfalto, sotto la vettura.

La squadra mobile ha avviato le indagini per identificare con certezza l’identità della vittima e risalire a movente e autori del delitto anche se al momento sembrerebbe possa trattarsi di un omicidio di matrice comune e non legato, quindi, alla ‘ndrangheta. Questa è, però, solo la prima ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori della squadra mobile. 

 I resti di Barresi sono stati trovati dalla polizia intervenuta per un’auto distrutta da un incendio in Piazzetta Modenelle, ad Arghillà, quartiere dormitorio a nord di Reggio Calabria dove si trova uno dei carceri della città e dove vive una folta comunità rom. Un quartiere che confina con il territorio comunale di Villa San Giovanni, città dove la vittima viveva. Giunti sul posto gli agenti hanno fatto la macabra scoperta. Sotto l’auto hanno trovato quel che restava del cadavere di Barresi.

Sul movente del delitto, gli investigatori propendono, in questa fase, per la sfera privata. Barresi – se sarà confermato che è lui la vittima – era incensurato e non risulta avesse contatti con ambienti della criminalità. Per cercare di fare luce sul mistero del suo omicidio, gli investigatori della polizia hanno già iniziato a sentire familiari e amici della vittima per cercare di ricostruire le ultime ore di vita e chiarire se negli ultimi tempi potesse avere avuto contrasti, e di che natura, con qualcuno.

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