Sabrina Marziano con il marito Ernesto Ienco
1 minuto per la letturaLOCRI (REGGIO CALABRIA) – Sabrina Marziano è colpevole di concorso in omicidio di suo marito Ernesto Ienco. Lo ha stabilito, pochi minuti fa, la corte d’Assise del tribunale di Locri che ha condannato la giovane donna a 28 anni di reclusione per concorso in omicidio. Viene quindi confermata in toto la teoria avanti della Procura, portata in dibattimento dal sostituto procuratore Vincenzo Toscano.
Ernesto Ienco, all’epoca 31 anni, è stato ammazzato la notte del 25 settembre 2015 appena aveva varcato la porta casa sua a Riace Marina ma la ndrnagheta con la sua morte non c’entra nulla. Non è stato ucciso da un killer delle cosche, come la difesa sostenuta dall’avvocato Raimondi (LEGGI), ma è stato ucciso da Sabrina, sua moglie e dall’amante di lei, Agostino Micelotta, già condannato in primo grado a 16 anni con rito abbreviato.
In aula, mamma Cosimina che ha tenuto stretto tra le mani la foto del suo «bambino» e Chiara, sorella della vittima, alla lettura del dispositivo si sono abbracciate scoppiando in un lungo è straziante pianto liberatorio.
L’imputata invece è rimasta ferma, immobile, senza alcuna apparente reazione, tenendo dentro di se il dolore che certamente da madre ha provato quando la corte per lei ha sentenziato per lei anche la sospensione della responsabilità genitoriale.
Soddisfazione per le parti civili sostenute dagli avvocati Angelica Commisso, Giuseppe Di Salvo e Alfredo Arcorace. La corte presieduta dal giudice Amelia Monteleone ha disposto la trasmissione degli atti al pm a carico di Cosimo Marziano e Rita De Masi, i genitori di Sabrina che secondo la procura si sono resi protagonisti di falsa testimonianza.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA