X
<
>

Un momento della manifestazione

Condividi:
3 minuti per la lettura

REGGIO CALABRIA – Erano in migliaia i braccianti e i migranti che hanno sfilato questa mattina a Reggio Calabria con l’Unione Sindacale di Base per la manifestazione nazionale nel nome di Soumaila Sacko, ucciso a San Calogero nel Vibonese a colpi di fucile (LEGGI LA NOTIZIA), indetta per dire no allo sfruttamento e sì ai diritti.

SCOPRI TUTTI I CONTENUTI SULLA MORTE DI SOUMAILA SACKO

Con l’intervento finale di Aboubakar Soumahoro, del coordinamento lavoratori agricoli Usb, il corteo si è trasformato in un ultimo saluto collettivo per Soumaila Sacko, la cui salma partirà lunedì da Lamezia Terme destinazione Mali, dopo una lunga sosta a Fiumicino.

«Siamo qui oggi – ha detto Soumahoro – non in base al colore della pelle né alla provenienza geografica ma da sfruttati che gridano no agli sfruttatori, in una regione saccheggiata senza pietà. Soumaila era un agricoltore costretto dai cambiamenti climatici a lasciare il Mali. Ha voluto fermarsi qui, per coltivare la terra con gli altri lavoratori, stando dalla loro parte, organizzandoli insieme all’Usb. Un bracciante, un uomo, un sindacalista, un padre, un compagno. Tre cose ci ha chiesto la sua famiglia: verità e giustizia per la sua fucilazione; il ritorno della salma in patria; la continuazione del suo impegno sindacale. Noi stiamo esaudendo le loro richieste e non ci fermeremo, perché abbiamo sete e fame di diritti».

LEGGI LA NOTIZIA DELL’ARRESTO DEL PRESUNTO KILLER

«Noi, gli schiavi delle campagne, i precari, i disoccupati, siamo tutti nella stessa condizione e vogliamo rompere le catene dello sfruttamento. Perché schiavi mai, siamo uomini e donne liberi e andremo avanti a testa alta», ha aggiunto Soumahoro.

A sfilare per le vie di Reggio Calabria c’erano lavoratori migranti stagionali, donne, bambini, amministratori, sindacalisti, il corteo, ha inoltre, registrato la pesenza di decine di sigle di movimenti, comitati, associazioni, circoli e collettivi e si è snodato nel centro di Reggio.

«C’è bisogno di mare aperto – ha proseguito Sumaoro Aboubakar – laddove si porta umanità. Nella Piana di Gioia Tauro, come in altri posti in Italia, c’è una massa di lavoratori che ha deciso di rompere le catene dello sfruttamento in qualsiasi settore. Abbiamo chiesto un incontro al Governo. Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha detto che ci chiamerà, ma finora non è accaduto nulla».

Alla manifestazione hanno partecipato anche i sindaci di Riace, Mimmo Lucano, e di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

«Soumaila era molto attivo – ha affermato Aurelio Monte, segretario dell’Usb calabrese – nella difesa degli interessi dei lavoratori migranti stagionali. Li tutelava, li affiancava nelle loro difficoltà e, pur avendo la possibilità di raggiungere il fratello in Francia, ha scelto di restare qui per tutelare quelli che definiva i suoi fratelli, che non avrebbe mai abbandonato».

Lunedì, nel frattempo, una delegazione di lavoratori dell’Usb accompagnerà la salma di Sacko Soumaila fino all’aeroporto di Lamezia Terme, da dove si imbarcherà su un volo per il rientro in Mali. La comunità dei lavoratori stagionali ha avviato una raccolta di fondi per finanziare il rientro della salma di Sacko e aiutare la sua famiglia. «Una nostra delegazione – ha detto Aboukabar – andrà fino in Mali. Lo riporteremo in quella terra e lo affideremo all’affetto dei suoi cari». 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE