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Ruspe a lavoro al cimitero di Locri

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LOCRI – Tombe al posto di altre tombe. Defunti seppelliti in luoghi dove avrebbero dovuto riposare eternamente “in pace” altri deceduti.

È questo il paradosso che sta venendo fuori al cimitero di Locri dopo che l’amministrazione comunale ha denunciato il problema ed ha avviato la demolizione delle tombe abusive. Il nuovo corollario di notizie sul cimitero locrese è divulgato dal sindaco di Locri che ha deciso di scrivere una “lettera aperta” ai suoi cittadini spiegando la situazione «funesta».

Nella sua lunga lettera Giovanni Calabrese esordisce affermando che «finalmente il cimitero, dopo quaranta anni di soprusi, ha imboccato la strada della legalità» e poi chiede ai residenti del suo comune («come sta accadendo») di denunciare perché «non possiamo restare inermi di fronte alla notizia della scomparsa di tombe dei propri congiunti».

Il primo cittadino si riferisce alla denuncia presenta da due cittadini di Locri i quali come racconta il sindaco di Locri si recati lo scorso martedì al cimitero per fare visita a un proprio defunto ed «hanno trovato la sgradevole sorpresa di scoprire una tomba, di recentissima costruzione, al posto di quella del proprio familiare». Una situazione denunciata alle competenti autorità che si è unita alle precedenti denunce già fatte dal 2013 ad oggi. Calabrese sostiene che si stanno scoprendo nuovi ed imprevedibili scenari «molto più gravi – dichiara – di quanto ci si potesse aspettare» ed è certo che l’intervento, voluto dall’amministrazione comunale ha messo a nudo una situazione incredibile («ha destabilizzato – dice – un quarantennale sistema di ambigua gestione del cimitero che ha tenuto in ostaggio tutti noi cittadini locresi») quindi aggiunge che «probabilmente qualcuno non aveva messo in conto l’arrivo delle ruspe, perché negli anni, in palese violazione di tutte le norme, sono state realizzate centinaia di tombe in ogni angolo del cimitero».

Il sindaco difende l’operato della sua amministrazione («dopo aver mandato in appalto un progetto di riqualificazione e ampliamento del cimitero è stata molto rigida nell’assegnare posti per l’edificazione di nuove tombe») «ma – sostiene – mentre alcuni uffici con scrupolosi e seri funzionari seguivano in modo rigoroso tale indirizzo, qualcun altro, certo e convinto dell’impunibilità, liberalizzava l’edificazione di nuove tombe con una sorta di sblocca cimitero». «Da anni l’amministrazione che mi onoro di rappresentare aveva attenzionato il cimitero cittadino con una serie di denunce e di azioni concrete. Già nel 2013 – scrive il sindaco di Locri – si era provveduto, con atto di Giunta, al divieto della vendita di fiori davanti al cimitero nel periodo della ricorrenza della festa dei defunti. Si era poi provveduto a sostituire il personale di custodia del cimitero provvedendo, come avviene oggi, con chiusura e apertura elettronica del cancello cimiteriale e con un monitoraggio attraverso video sorveglianza dell’ingresso cimiteriale. Provvedimenti per alcuni insensati ma obbligati per ripristinare la legalità».

E chi risarcirà i cittadini truffati? Il sindaco: «pagheranno di tasca propria i responsabili dello scempio».

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