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Antonio Caridi in Senato

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REGGIO CALABRIA – L’ex senatore Antonio Caridi, eletto nel 2013 con il Popolo delle Libertà e successivamente transitato in Gal, è tornato in libertà. La decisione è stata adottata dal Ttribunale della libertà di Reggio Calabria dopo che la Cassazione aveva per due volte rinviato la posizione dell’ex parlamentare (LEGGI LA NOTIZIA DELLA PRIMA DECISIONE e LEGGI LA NOTIZIA DELLA SECONDA DECISIONE) in ordine all’esigenza di custodia cautelare per avere fatto parte di una cupola politico-affaristico-mafiosa che dominerebbe la vita economica e sociale di Reggio Calabria da almeno 15 anni.

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Arrestato nel luglio del 2016 nell’ambito dell’operazione ‘Ghota’ (nata dalla confluenza di varie operazioni tra cui l’operazione Mammasantissima) coordinata dalla Procura antimafia reggina assieme a una settantina di persone, tra le quali l’ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo, in atto detenuto, e l’avvocato Giorgio De Stefano, condannato il mese scorso a 20 anni di reclusione perché ritenuto uno dei ‘capi’ dell’omonimo sodalizio criminale, Caridi (SCOPRI CHI È CARIDIera indicato dai pubblici ministeri come “partecipe qualificato”.

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In sostanza per l’accusa Caridi avrebbe fruito dell’appoggio dei De Stefano «in tutte le elezioni alle quali ha preso parte» e operando «in modo stabile, continuativo e consapevole a favore del sistema criminale di tipo mafioso che agevola mediante l’uso deviato del proprio ruolo pubblico», conclusione rigettata dalla Suprema Corte.

Antonio Caridi, che è difeso da Carlo Morace e Valerio Spigarelli, da adesso risponderà in stato di libertà dinanzi al Tribunale, presieduto da Silvia Capone, dove si sta celebrando il dibattimento con il rito ordinario  (LEGGI IL DETTAGLIO DELLE ACCUSE A CARIDI)

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