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REGGIO CALABRIA – Alle prime ore dell’alba i poliziotti di Gioia Tauro hanno dato esecuzione, nella provincia di Reggio Calabria, a 15 misure cautelari personali e patrimoniali a carico di altrettanti dipendenti dell’Arsac (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese – Area 6, Sezione di Gioia Tauro).

Il sistema utilizzato dai 15 indagati coinvolti nell’operazione “Swipe” era semplice e collaudato: incaricare, a turno, uno o più dipendenti affinché “strisciassero” (“swipe”) anche il badge degli altri sodali-colleghi sul lettore digitale collocato all’ingresso degli uffici, in ciò attestandone falsamente la presenza sul luogo di lavoro, e con ciò realizzando i reati contestati ed, in uno, percependo indebitamente e fraudolentemente le corrispondenti somme di danaro.

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Le attività di indagine degli agenti del Commissariato di Gioia Tauro sono state coordinate dal sostituto procuratore Rocco Cosentino sotto la diretta supervisione del procuratore Sferlazza e si sono avvalse di attività tecniche di intercettazione e video-ripresa a carico dei dipendenti degli uffici regionali dell’Arsac di Gioia Tauro, in contrada Bettina, a pochi passi dal Commissariato, abbinate a pedinamenti effettuati nei confronti dei dipendenti che, in orario di ufficio, si allontanavano dal posto di lavoro per compiere le più disparate attività personali: dalla spesa nei supermercati a lunghe passeggiate e soste in locali pubblici, alle pratiche sportive.

L’Arsac è una struttura della Regione Calabria che si occupa dello sviluppo dell’agricoltura regionale mediante azioni di promozione, divulgazione, sperimentazione e trasferimento di processi innovativi nel sistema produttivo agricolo, agro-alimentare ed agroindustriale.

GLI INDAGATI

  • A.C., di anni 58, di Sinopoli;
  • C.A.,di anni 59, di Palmi;
  • C.G.,di anni 65, di Gioia Tauro;
  • C.V.,di anni 56, di Palmi;
  • C.P. di anni 54, di Rizziconi;
  • C.D.E., di anni 30, di Rizziconi;
  • C.F.,di anni 62, di Rizziconi;
  • C.F., di anni 50, di Rizziconi;
  • C.D., di anni 63, di Rizziconi;
  • D.M.L., di anni 66, di Molochio;
  • G.G., di anni 67, di Reggio Calabria;
  • L.G., di anni 46, di Rizziconi;
  • S.A., di anni 43, di San Giorgio Morgeto;
  • V.G.,di anni 57, di Sinopoli;
  • V.L., di anni 60, di Cittanova

A carico degli indagati C.F., di anni 62, C.F. di anni 50, C.D.E., L.G., e C.V. è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari. A carico degli altri 10 indagati è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il gip ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo di circa 12 mila euro – quali giornate di lavoro risultanti, ma, di fatto, non effettuate per l’adozione dell’accertato sistema fraudolento di impiego dei badge individuali – a carico dei 15 destinatari delle misure cautelari personali e di ulteriori tre indagati.

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