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La Corte d'Appello di Reggio Calabria

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REGGIO CALABRIA – Con tre assoluzioni si è concluso in secondo grado lo stralcio, con il rito abbreviato, del processo «Gotha» relativo agli imputati accusati di far parte di un’associazione segreta promossa e diretta da Paolo Romeo.

Romeo, ritenuto una delle teste pensanti della ‘ndrangheta reggina, è il principale imputato del troncone del processo ancora in corso, in primo grado, davanti al Tribunale di Reggio Calabria.

Dopo diverse ore di camera di consiglio, la sentenza della Corte d’Appello è arrivata nella tarda serata di ieri. Il giudice Lucia Monaco non ha riconosciuto l’associazione segreta e ha assolto, con la formula «perché il fatto non sussiste», l’ex consigliere di Fincalabra Antonino Idone e il cancelliere della stessa Corte d’Appello Aldo Inuso. Entrambi, in primo grado, erano stati condannati rispettivamente a 2 e 4 anni di carcere.

Sempre per la presunta violazione della legge Anselmi è stato assolto anche il commercialista Natale Saraceno che, però, è stato condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione per concorso esterno con la ‘ndrangheta.

Stando all’accusa, rappresentata in aula dal pm Stefano Musolino, il commercialista Saraceno era un uomo di fiducia di Paolo Romeo e avrebbe fatto parte della rete di professionisti capace di indirizzare le sorti di rilevanti settori dell’economia.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni dalla Corte d’Appello che ha condannato Saraceno anche al pagamento delle spese processuali nei confronti delle parti civili: la Regione Calabria, il Comune di Reggio Calabria, la Citta metropolitana e l’associazione antimafia e Antiracket «La verità vive».

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