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L'ospedale di Polistena

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POLISTENA (REGGIO CALABRIA) – Il giudice dell’udienza preliminare, Vincenza Bellini, ha assolto “perché il fatto non sussiste” e per “non avere commesso il fatto” dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, quattro operatori sanitari impegnati nell’ospedale spoke di Polistena, importante centro agricolo della Piana di Gioia Tauro.

Si tratta di Giuseppe Antonio Romeo, capo sala della terapia intensiva; del ginecologo Antonino Coco; del dirigente medico Domenico Salvatore Forte e dell’ex direttore del distretto tirrenico dell’Asp di Reggio Calabria, Salvatore Barillaro.

Gli assolti erano stati coinvolti nell’inchiesta “Chirone”, eseguita dai carabinieri del Ros con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria e, originariamente, erano stati accusati di avere agevolato l’infiltrazione nelle attività della sanità le cosche Alvaro e Piromalli.

Due degli imputati, Antonino Coco e Domenico Salvatore Forte, sono stati anche assolti dall’ipotesi di reato di traffico di influenze e corruzione aggravata. Un solo indagato è stato condannato a due anni di reclusione per corruzione. Si tratta di Santo Cuzzocrea, direttore della farmacia degli ospedali di Polistena e Melito Porto Salvo, per il quale era caduta anche l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Le assoluzioni di Forte, Barillaro e Coco erano state richieste dalla pubblica accusa (pubblici ministeri Pantano e Paci) durante la requisitoria. Nel processo con il rito ordinario sono ancora imputate altre dodici persone.

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