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Giovanni Bombardieri

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Il Csm fissa la data della ratifica della nomina del procuratore di Reggio Calabria, la decisione sul caso Bombardieri ad un punto di svolta

REGGIO CALABRIA – Mercoledì, 17 maggio, il tanto attesto Plenum del Csm, per la ratifica della riconferma di Giovanni Bombardieri a procuratore capo di Reggio Calabria. La V commissione del nuovo Consiglio Superiore della Magistratura, nei giorni scorsi, è arrivata alla medesima conclusione della precedente Commissione per gli incarichi direttivi.

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Per la funzione di procuratore capo alla Dda di Reggio Calabria, ha ritenuto più adeguato il profilo professionale di Bombardieri, rispetto a quello del magistrato Raffaele Seccia, ex procuratore di Fermo e Lucera, attuale sostituto Pg in Cassazione. In sostanza, dopo il doppio annullamento della nomina di Bombardieri ad opera del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso di Seccia (concorrente nel 2018 al concorso per l’incarico di procuratore della Dda reggina) la V commissione, in nuova composizione da gennaio scorso, ha ritenuto di riproporre Bombardieri per la guida della procura antimafia di Reggio. Una scelta passata, però, a maggioranza (4 voti a 2 in favore del magistrato calabrese), rispetto alle precedenti occasioni, quando il nome di Bombardieri, era passato all’unanimità.

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IL CSM FISSA LA SEDUTA PER LA DECISIONE FINALE SUL CASO BOMBARDIERI

Cosa succederà mercoledì a Palazzo dei Marescialli? Con molta probabilità assisteremo ad una discussione in seno al Plenum, in cui, da una parte, verranno spiegate le 35 pagine di relazione prodotte dai 4 membri della commissione incarichi direttivi, a sostegno della rinomina di Bombardieri.

Dall’altra, sentiremo la versione dei due consiglieri che, invece, in commissione hanno votato per Seccia e, quindi, ci aspettiamo che si ritornerà a parlare delle chat che si sono scambiati Bombardieri e Luca Palamara, ex numero uno dell’Anm. Ma tale aspetto, già ritenuto irrilevante dal precedente Consiglio Superiore, di cui hanno fatto parte magistrati del calibro di Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita (che certo non si sono rivelati “amici” di Palamara, nei mesi del clamoroso caso giudiziario che ha coinvolto pezzi importanti della magistratura italiana) difficilmente riuscirà a spostare l’ago, già orientato, della bilancia del Csm, chiamato a scegliere in base a ben altri parametri.

Il Consiglio di Stato ha imposto per la seconda volta una rivalutazione dei curricula dei due magistrati concorrenti, fissando dei paletti ben precisi, nell’accogliere il ricorso di Seccia. Nello stesso tempo, però, nell’ultima sua pronuncia (rigetto dell’istanza di revocazione della sentenza di annullamento) il Supremo organo della giustizia amministrativa ha “aperto” una finestra, per far rientrare nel giudizio di comparazione una serie di punti, prima rimasti fuori dalla valutazione.

E due giorni dopo la fissazione del Plenum e l’importante decisione, una delegazione del Csm sarà proprio a Reggio Calabria. La visita agli uffici giudiziari reggini è prevista per il pomeriggio di venerdì, 19 maggio.

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