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Un lungo elenco di reati contestati della procura per i minori a otto giovani di Melicucco accusati di aver vessato e perseguitato persone fragili
MELICUCCO – Sequestro di persona, associazione, violazione di domicilio, percosse, minacce, atti persecutori.
Sono solo alcuni dei reati contenuti nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato nei giorni scorsi a otto giovani di Melicucco, minorenni all’epoca dei fatti.
I ragazzi sono finiti al centro di un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore presso il Tribunale per i Minori di Reggio Calabria, Angelo Gaglioti, e condotta dalla Stazione dei carabinieri di Melicucco.
Un’inchiesta che vede un altro filone ancora in corso, nel quale sono indagati altri giovani melicucchesi, all’epoca maggiorenni.
I REATI CONTESTATI AGLI OTTO RAGAZZI
Ai giovani vengono contestati reati gravissimi, che sarebbero stati commessi tra il 2022 e la fine del 2023, e che in alcuni casi sarebbero stati commessi contro soggetti fragili. Persone prese di mira per strada o addirittura all’interno della propria abitazione.
È il caso di un uomo del posto, ammanettato e successivamente vittima di percosse e intimidazioni sotto la minaccia di una pistola puntata alla testa. Il tutto ripreso con il telefonino. Per entrare dentro l’appartamento, alcuni degli indagati si sarebbero presentati come appartenenti alle forze dell’ordine incaricati di svolgere una perquisizione domiciliare.
I FATTI ACCADUTI
Una scena che si sarebbe ripetuta in un’altra occasione, quando l’uomo sarebbe stato nuovamente percosso e minacciato dai finti agenti di polizia. Altre persone fragili, inoltre, prese di mira dal gruppetto e a loro volta minacciate o inseguite per strada, costringendole a cambiare le proprie abitudini, preoccupate per la propria incolumità.
Il sequestro e la visione degli smartphone in possesso dei giovani avrebbero fornito agli inquirenti del materiale probatorio ritenuto importante ai fini dell’accertamento dei reati contestati.
Reati che non si fermano solo a quelli già elencati ma che si riferiscono anche a possesso di armi, maltrattamento di animali, furto, falsificazione di moneta, pornografia minorile, fabbricazione di materiale esplodente.
L’ACQUISTO DI BANCONOTE CONTRAFFATTE SU TELEGRAM
Alcuni degli indagati, secondo quanto riportato nell’avviso della procura reggina, avrebbero acquistato su Telegram banconote contraffatte al fine di immetterle sul mercato o, ancora, avrebbero realizzato e gettato in una zona di campagna, una bomba molotov.
Sui telefoni cellulari, inoltre, rinvenute foto di pistole e di fucili, ritenuti nella disponibilità degli indagati, e immagini di una minorenne nuda fatte girare attraverso le app di messaggistica.
Poi una serie di reati “minori” come il danneggiamento di una panchina e di segnaletica del Comune, il taglio di un albero o l’ingresso all’interno di una scuola quando era chiusa.
LE ACCUSE PER GLI OTTO RAGAZZI
Accuse pesanti da cui i giovani si dovranno difendere. Per farlo si sono affidati agli avvocati Antonello Manfrida, Caterina Bonarrigo, Angelo Sorace, Daniele Esposito, Paola Pasqualone, Graziella Scionti, tutti del Foro di Palmi, e Carmelo Malara del Foro di Reggio Calabria.
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