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Operazione questa mattina dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del R.O.S., unitamente alla Squadra Mobile della locale Questura, per l’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 41 appartenenti alle cosche della ‘ndrangheta della provincia. L’accusa è di associazione di tipo mafioso ed altri reati. L’operazione, denominata «Crimine 2», è la naturale prosecuzione dell’attività «Crimine », dello scorso 13 luglio, nel corso della quale furono eseguiti 304 provvedimenti cautelari in coordinazione tra le Dda di Reggio Calabria e di Milano, che ha permesso di delineare l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove la ‘ndrangheta, ha replicato il modello organizzativo calabrese con articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino. Inoltre, si tratta di reato transnazionale in quanto commesso in Italia, in Australia, Canada, Germania e Svizzera, da gruppo criminale organizzato impegnato in attività delittuose in più di uno Stato. Gli indagati sono appartenenti alle seguenti strutture territoriali della ‘ndrangheta in Italia: – Società di Rosarno; – Società di Polistena; – Locale di Gioia Tauro; – Locale di Laureana di Borrello; – Locale di Sinopoli; – Locale di Oppido Mamertina; – Locale di Bagnara Calabra; – Locale di San Giorgio Morgeto; – Locale di Croce Valanidi; – Locale di Oliveto; – Locale di Trunca e Allai; – Locali della zona sud di Reggio Calabria; – Società di Melito Porto Salvo; – Locale di Palizzi Superiore; – Locale di Roghudi; – Locale di Africo; – Locale di Condofuri; – Locale di Natile di Careri; – Società di Siderno; – Locale di Grotteria; – Locale di Gioiosa Jonica; – Locale di Marina di Gioiosa Jonica; – Locale di Caulonia; – Locale di Mammola; – Locale di Canolo; – Locale di San Luca; – Locale di Piscopio; – Locale di Vibo Valentia; – Locale di Fabrizia; – Locale di Cassari di Nardodipace; – Locale di Torino; – Locale di Alba; – Locale di Genova. Sono invece ricercate 5 persone appartenenti alle strutture canadesi ed Australiane: – Locale del Thunder Bay (Canada); – Locale di Toronto (Canada); – Locale di Stirling (Australia).

LA STRUTTURA DELLA ‘NDRANGHETA IN GERMANIA, CANADA E AUSTRALIA – Due «locali» in Germania, altrettanti in Canada, uno in Australia. Dopo aver delineato la struttura organizzativa della ‘ndrangheta in Italia con l’operazione «Crimine 1», la Dda di Reggio Calabria, con l’operazione di oggi denominata «Crmine 2» ha individuato le articolazioni della mafia calabrese all’estero. In Germania, ed in particolare nelle città di Singen e di Francoforte, è attiva una struttura della ‘ndrangheta calabrese in cui è inserito Bruno Nesci, che in quella struttura definita «Società» ricopre un ruolo apicale. Nesci farebbe capo a Domenico Oppedisano, al quale renderebbe conto delle vicende che riguardano il contesto criminale in cui è inserito. Al fine di monitorare l’evoluzione delle dinamiche criminali che si svolgevano in Germania, gli inquirenti hanno proceduto in rogatoria con le autorità tedesche. Lo sviluppo delle indagini ha permesso così di registrare una serie di conversazioni, che hanno consentito di ampliare le conoscenze investigative riguardo ad alcuni personaggi, di origine calabrese ma dimoranti in Germania, in stabile contatto con Nesci e con lui associati. Sarebbe emersa l’esistenza di due gruppi criminali, uno facente capo a Nesci, l’altro facente capo ad un personaggio ancora identificato che nelle intercettazioni viene soprannominato «lo svizzero». Tra il gruppo di Nesci e quello dello «svizzero» sarebbero in corso degli attriti che attengono esclusivamente al predominio territoriale che una fazione vorrebbe esercitare sull’altra. In tale quadro Nesci si sentirebbe autorizzato ad agire in maniera autonoma essendo eglilegittimato ad esercitare la sua carica di capo società forte di un assenso ricevuto da Oppedisano. Sei sono le persone arrestate in Germania appartenenti alla struttura ‘ndranghetistica estera costituita dai locali di Singen e Francoforte. Sono invece ricercate 5 persone appartenenti alle strutture canadesi ed australiane del Thunder Bay (Canada); di Toronto (Canada); Stirling (Australia). L’indagine, inoltre, ha consentito di accertare i collegamenti della ‘ndrangheta a Torino, dove la criminalità calabrese era rappresentata da Giuseppe Catalano e Francesco Tamburi e da Genova, con la presenza di altri due esponenti di spicco della criminalità calabrese, Domenico Belcastro e Domenico Gangemi.

L’INFLUENZA DELLA ‘NDRANGHETA ANCHE NELLE ELEZIONI – Le cosche coinvolte nell’operazione di oggi, avrebbero esercitato la loro influenza anche in occasione di competizioni elettorali nella zona tirrenica e jonica della provincia di Reggio Calabria. Nell’ordinanza emessa su richiesta della Dda reggina, che si compone di 600 pagine, si fa riferimento alla forza d’intimidazione del vincolo associativo, alla coercizione elettorale, all’ostacolo del libero esercizio del voto, per procurare voti in occasione di competizioni elettorali, convogliando in tal modo le preferenze su candidati vicini in cambio di «future utilità», e alla gestione di attività economiche, in particolare nel settore edilizio, movimento terra, ristorazione; acquisire appalti pubblici e privati.

BLITZ DEI CARABINIERI, UN TENTATIVO DI FUGA – Uno dei destinatari dell’operazione «Crimine 2», ha tentato di sottrarsi all’arresto nascondendosi in un bunker ricavato nella propria abitazione di Palizzi (Rc). Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di Francesco Maisano, 46 anni, la moglie dell’indagato ha detto che il marito non si trovava in casa. L’espediente non ha convinto i militari operanti che, dopo un attento controllo, hanno individuato il nascondiglio. Solo dopo una trattativa, l’uomo si è fatto arrestare.

COINVOLTO EX SINDACO DI UNA CITTA’ AUSTRALIANA – C’è anche l’ex sindaco della città australiana di Stirling, Tony Vallelonga, tra le 41 persone coinvolte nell’operazione ‘Crimine 2’ condotta dai carabinieri e dalla polizia su direttive della Dda di Reggio Calabria. Vallelonga, originario di Nardodipace (Vibo Valentia), era emigrato in Australia oltre 30 anni fa ed è stato sindaco di Stirling per nove anni, dal 1996 al 2005. Vallelonga, nel corso delle indagini, è stato anche intercettato mentre discuteva degli assetti operativi della ‘ndrangheta in Australia con il boss di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Commisso, detto ‘u mastru. L’indagine ha accertato la presenza di ‘locali’ della ‘ndrangheta in Australia, dove il gruppo criminale era denominato Thunder Bay, ed in Canada, e in particolare a Toronto, costituiti da cosche della Locride. In Germania, i carabinieri, hanno arrestato, tra gli altri, il boss Bruno Nesci, capo del «locale» costituito dalle cosche della ‘ndrangheta. Proprio in Germania gli investigatori hanno documentato una riunione tra affiliati con esponenti della criminalità organizzata calabrese provenienti dalla Svizzera.

I NOMI DEGLI ARRESTATI – Queste le persone coinvolte nell’operazione Crimine 2 per le quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere: Pietro Oppedisano, di 40 anni; Pasquale Oppedisano (39), Savino Pesce (22); Rocco Marasco (23); Salvatore Pepè (26); Giovanni Pronestì (46); Domenico Iaropoli (53); Carmelo Costa (41); Domenico Antonio Napoli (46); Luca Surace (35); Giuseppe Furfaro (49); Claudio Umberto Maisano (40); Rocco Violi (32); Sotirio Santo Larizza (31); Francesco Maisano (46); Saverio Manglaviti (50); Antonino Macheda (35); Giovanni Agnelli (48); Paolo Meduri (80); Mario Agostino (67); Vincenzo Gattuso (45); Giuseppe Martello (49); Giovanni Minniti (34); Antonino Sapone (73); Saverio Mollica (53); Giuseppe Velonà (57); Brunello Franzè (46); Bruno Ciancio (51); Donato Fratto (55); Tonino Schiavo (55); Claudio Cianciaruso (33); Antonio Angelo Cianciaruso (56); Salvatore Femia (33); Domenico Antonio Vallelonga (65); Giuseppe Bruzzese (65); Cosimo Cirillo (54); Rocco Etreni (65), Antonio Minnella (70), Nicola Gattuso (46) e Pasquale Napoli (52). Gli arresti domiciliari sono stati disposti, invece, per Giuseppe Vecchio, di 86 anni.

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