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Antonio Megalizzi

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STRASBURGO – È figlio di immigrati calabresi in Trentino il giovane giornalista Antonio Megalizzi, rimasto ferito gravemente nell’attentato che la scorsa notte ha insanguinato le strade di Strasburgo in Francia. Il giovane, nello specifico, è orginario di Rovereto mentre i suoi genitori sono originari della provincia di Reggio Calabria da dove si sono trasferiti negli anni 90.

Alle 20 di martedì sera un uomo di 29 anni, francese ma di origini marocchine, Cherif Chekatt, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, avrebbe sparato diversi colpi di arma da fuoco ai mercatini di Natale in corso nella parte antica della città francese, sede dell’Europarlamento. L’azione armata di Chekatt, classificata come vero e proprio attacco terroristico, ha causato al momento 3 morti e 13 feriti, uno dei feriti è proprio il giornalista trentino di origini calabresi che è stato colpito alla testa e ora è ricoverato in rianimazione.

Megalizzi si trovava nella città francese per seguire in collaborazione con due colleghe, la trentina Caterina Moser e la veneta residente a Parigi Clara Stevanato, la seduta plenaria del Parlamento europeo per Europhonica, emittente che fa parte del network delle radio universitarie quando si è verificato l’attentato. Il giovane sarebbe stato raggiunto da un proiettile alla testa mentre stava passeggiando a Strasburgo in una strada parallela a quella dei mercatini con due amiche, al momento è in prognosi riservata. La famiglia di Megalizzi è già a Strasburgo per assisterlo in ospedale.

Ha frequentato il liceo Rosmini, si è laureato a Verona ed ora frequentava il secondo anno della laurea magistrale in Studi europei e internazionali a Trento. Aveva collaborato per la programmazione regionale della Rai di Trento, il canale radiofonico dell’emittente locale Rttr e ultimamente soprattutto per radio 80 Forever Young di Rovereto.

Anche i parenti calabresi di Antonio Megalizzi sono in grande apprensione per le sue condizioni. «Antonio è il figlio di mia nipote – ha detto all’Adnkronos evidentemente addolorata la prozia, che vive nel reggino, la stessa provincia di cui sono originari anche i nonni di Antonio – Mia nipote e il marito sono partiti per Strasburgo». 

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