X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

ROSARNO – Un immigrato di nazionalità ivoriana, Ousmane Keita di 22 anni è stato trovato morto ieri pomeriggio poco prima delle 16 in un agrumeto nelle campagne di C.da Bosco di Rosarno.

Ousmane Keita

Secondo qualche testimone presentava una ferita alla gola provocata forse da una forbice che si usa per tagliare i rametti nella raccolta delle clementine. Notizia, smentita dai Carabinieri (LEGGI IN BASSO). A scoprire il corpo ormai senza vita sono stati altri migranti impegnati come la vittima nella raccolta delle clementine, i quali, avevano smesso di lavorare perché in zona si era abbattuto un temporale. Stavano raccogliendo le cassette di agrumi per andare via quando i suoi compagni non vedendolo arrivare sono andati a cercarlo ritrovandolo senza vita vicino ad un albero.

Immediati i tentativi di rianimarlo, poi la telefonata per i soccorsi che quando sono giunti insieme ai Carabinieri non hanno potuto fare altro che costatarne la morte nel suo primo giorno di lavoro nella Piana quest’anno. Tra le ipotesi che vengono prese in considerazione dai Carabinieri quella che viene ritenuta più plausibile sembra è che Keita possa essere caduto da un albero accidentalmente o mentre stava scendendo oppure mentre stava ancora raccogliendo clementine e durante la caduta, accentuata anche dal fatto che i rami dell’agrume erano bagnati e quindi scivolosi, si sarebbe anche potuto ferire. Si pensa anche ad un possibile malore. Ma non sono queste ovviamente le sole ed uniche ipotetica cause della morte che vengono prese in considerazione perché ve ne potrebbero anche esserne altre che non sono escluse dagli inquirenti compresa di un possibile scontro con qualcuno.

Ma si tratta solo di ipotesi e nulla più.

I Carabinieri guidati dal tenente colonnello Andrea Milani che comanda il gruppo di Gioia Tauro e dal Capitano Gabriele Lombardo che dirige la compagnia gioiese ieri pomeriggio hanno sentito a lungo i compagni di lavoro che in quel terreno posto lungo il Quinto Stradone di C.da Bosco lavoravano con lui. Sul posto che un medico legale che ha effettuato l’esame esterno del cadavere che dopo i rilievi ai quali hanno lavorato gli specialisti del Comando Provinciale è stato rimosso e trasferito presso l’obitorio dell’Ospedale di Polistena per essere sottoposto ad esame autoptico così come disposto dal Procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza e dal Pm di turno. Sola l’autopsia rileverà con certezza le cause della morte dell’ivoriano che formalmente era residente a Sulmona in provincia dell’Aquila e domiciliato nella tendopoli di San Ferdinando ha provocato subito reazioni: «E’ un incidente sul lavoro quello che lo ha ucciso, forse una caduta fatale» – dicono quelli di Campagne in Lotta.

«La nostra rabbia e il nostro dolore sono immensi, siamo stanchi di riportare morte dopo morte sui campi, nelle strade e nei ghetti delle campagne italiane. Questa è un’altra morte inaccettabile che come sempre passa inosservata alle istituzioni e alle forze dell’ordine, che da subito tentano di sminuire provando a catalogarla come conseguenza di una lite. Continueremo a lottare con ancora più forza, anche per Ousmane».

«E’ un fatto che ci addolora» – dice invece Celeste Logiacco segretaria della Cgil di Gioia Tauro che ha sempre seguito le vicende dei migranti della Piana. «Non sappiamo cosa sia accaduto di preciso se è stato un incidente sul lavoro o altro. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e dei Carabinieri, perché si faccia piana luce su questo ennesima tragedia avvenuta tra i migranti»

AGGIORNAMENTO: Nessun segno di violenza sul corpo

Nessun segno di violenza sul corpo tale da far ritenere che il giovane possa essere rimasto vittima di un omicidio. È quanto riferiscono, in una nota stampa, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria in relazione alla morte di Ousmane Keita, di 22 anni, il bracciante agricolo di nazionalità ivoriana domiciliato nella baraccopoli di San Ferdinando il cui corpo senza vita é stato trovato ieri in un agrumeto in contrada «Bosco» di Rosarno. Il sostituto procuratore della Repubblica di Palmi, Daniele Scarpino, titolare dell’inchiesta aperta sulla morte del migrante, ha disposto autopsia sul corpo di Keita al fine di accertare la causa del decesso. I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, già da ieri, hanno iniziato a sentire alcuni testimoni per poter ricostruire dettagliatamente la dinamica della morte e gli ultimi momenti di vita del migrante.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE