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REGGIO CALABRIA – Senza lavoro né stipendio fino al 31 dicembre 2021. È la scure che si è abbattuta su 15 irriducibili operatori “no-vax” dell’Asp di Reggio Calabria, sospesi dal servizio per aver rifiutato il siero anticovid-19.

Diversamente da altri numerosi colleghi contrari al vaccino, 15 tra ostetriche, infermieri e operatori socio-sanitari in forza all’Asp reggina non hanno cambiato idea di fronte alla diffida a immunizzarsi ricevuta ai primi di giugno.

Non ne hanno proprio voluto sapere e, dunque, il commissario straordinario dell’Asp Gianluigi Scaffidi ha adottato nei confronti di ognuno di loro una delibera di sospensione dal servizio e dalla retribuzione.

«La sospensione – recita il provvedimento – mantiene efficacia fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021».

I 15 “ribelli” dei vaccini possono ancora ripensarci, e in tal caso per loro si riaprirebbero da subito le porte dell’Azienda sanitaria provinciale. Erano comunque consapevoli del rischio di poter essere “puniti”, visto che il Decreto legge n° 44 dello scorso 1 aprile impone l’obbligo di vaccinazione agli esercenti le professioni sanitarie e agli operatori di interesse sanitario.

Ma davanti alla diffida non si sono scomposti; imperterriti, hanno continuato a dire “no” alla inoculazione del siero anticovid-19, senza giustificare tale decisione con una documentazione clinica compatibile con la non obbligatorietà del vaccino.

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