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GIFFONE (REGGIO CALABRIA) – Malgrado le continue sollecitazioni da parte del sindaco Antonio Albanese indirizzate tra gli altri al commissario dell’Asp di Reggio Gianluigi Scaffidi, al commissario ad acta alla sanità calabrese Guido Longo e al Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, il tanto atteso nuovo medico di base sembra essere ancora lontano dal borgo ai piedi dell’Aspromonte.

Per il pensionamento del dottor Felice Mercuri e per le precarie condizioni di salute dell’altro medico di base, il dottor Giuseppe Carbone, la comunità di Giffone, che conta 1700 abitanti, si è trovata all’improvviso sprovvista dell’essenziale figura medica. Nemmeno il recente colloquio tra il sindaco ed il commissario dell’Asp reggina ha risolto la telenovela che si protrae ormai da alcune settimane.

Tra le iniziative intraprese per cercare di risolvere al più presto il problema, il Comune ha pure organizzato una petizione popolare con la raccolta di 705 firme tra i cittadini. Le firme sono state inviate agli organi istituzionali competenti e al Prefetto di Reggio.

Visto il perdurare della problematica e l’assordante silenzio da parte delle istituzioni interessate, il sindaco con l’ennesima lettera di sollecito stavolta ha puntato in alto, tra i “soliti” destinatari, infatti, la missiva è stata indirizzata anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Questo Ente – spiega il sindaco – non è in grado di dare risposte certe e precise alla popolazione amministrata che continua ad avere bisogno del medico di famiglia nonché di prescrizione di farmaci ed assistenza domiciliare. Ciò a fronte di una situazione che potrebbe, a breve, essere pericolosa per gli evidenti risvolti di carattere sanitario nonché al fine di prevenire e/o eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini ed in materia di ordine pubblico. In definitiva – continua – nell’attuale situazione in cui non è garantita nessuna visita domiciliare e, quindi, trattasi di zona carente, è doveroso che si provveda con immediatezza, ad assicurare l’assistenza ambulatoriale sul posto».

«Si rappresenta che decorso inutilmente il termine per l’adempimento – sostiene ancora il sindaco – nella qualità di sindaco ed autorità sanitaria locale, si vedrà costretto ad intraprendere ogni utile ed opportuna ulteriore iniziativa coinvolgendo i consiglieri comunali mediante convocazione del Consiglio comunale stesso, a tutela della salute della popolazione amministrata».

Intanto per niente rassegnato, il battagliero primo cittadino di Giffone chiede al presidente Mattarella un suo autorevole intervento sulla vicenda, quale garante del rispetto della Carta Costituzionale. «In attesa di riscontro – aggiunge Albanese – si evidenzia che rimane alta nella comunità di Giffone la vigilanza e la mobilitazione su una problematica molto sentita specie nelle categorie fragili ed allettati, in una realtà – conclude – già duramente provata dalla pandemia».

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