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La sede dell'Asp di Reggio Calabria

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REGGIO CALABRIA – Il blocco dei pagamenti all’Asp di Reggio Calabria ha scatenato la bufera. E ora si rischia anche il blocco dei servizi da parte dei privati. Non solo la Cgil pochi giorni fa, adesso anche l’Aiop è intervenuta chiamando in causa l’attuale commissario, Gianluigi Scaffidi, al momento risultato positivo e in isolamento a causa del Covid.

Ma questo non basta per placare gli animi, Enzo Paolini anzi va all’attacco a fronte di sette mesi di mancate liquidazioni ai privati da parte dell’Asp. Un tempo accumulato anche a seguito della sostituzione di un dipendente negli uffici preposti. L’aspetto, denunciato inizialmente dalla Cgil, riguarda una riorganizzazione burocratica interna all’Asp che non sembra dare i risultati sperati. Nel frattempo c’è chi aspetta.  «Le strutture accreditate hanno erogato centinaia di prestazioni, controllate, validate e fatturate, hanno svolto un lavoro, reso un servizio e assistito cittadini, ma non vengono pagate da luglio – esordisce così Enzo Paolini. Sette mesi senza un centesimo. Nel frattempo hanno regolarmente pagato dipendenti e fornitori. Ora hanno esaurito tutte le risorse e si profila il blocco degli stipendi e dei servizi.

Alla Asp di Reggio fanno sapere che le procedure per effettuare i pagamenti sono tutte svolte ma il funzionario addetto è stato incaricato da poco e non è ancora capace di dar corso alle liquidazioni. Il dr. Scaffidi, Direttore Generale fa sapere di avere il Covid e quindi chi ha crediti deve avere la pazienza di attendere la sua guarigione.

Questo è il quadro di quell’Italia cialtrona che nel Mezzogiorno dà il peggio di se. Una Asp che è morosa da sette mesi guidata da un dirigente che – da casa – infischiandosene delle famiglie che non avranno lo stipendio dice, bellamente, che avendo incaricato un soggetto che non sa svolgere l’incarico, occorre attendere il suo ritorno. Nel frattempo il mondo si ferma. Così è, almeno a Reggio Calabria, cioè fuori dal mondo».

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