INDICE DEI CONTENUTI
Il sindacato Usb diffida l’Asp di Reggio Calabria: stop alle contestazioni contro i medici per lo sforamento dei tetti di spesa sui farmaci gastroprotettori.
REGGIO CALABRIA – Esplode lo scontro tra il sindacato USB Sanità Calabria e i vertici dell’ASP di Reggio Calabria. Al centro della disputa c’è l’invio imminente di oltre 200 contestazioni indirizzate ai medici di medicina generale, accusati dall’Azienda di aver superato i tetti di spesa previsti per la prescrizione di farmaci gastroprotettori.
LA DIFFIDA: «UN USO DISTORTO DEL POTERE»
L’USB ha notificato una formale diffida stragiudiziale alla Direzione Generale, intimando l’immediata sospensione dei provvedimenti. Secondo il sindacato, gli atti dell’ASP configurano un uso distorto del potere amministrativo, basato su freddi criteri contabili e statistici totalmente scollegati dalla realtà clinica e sociale del territorio. Le contestazioni riguardano il secondo trimestre del 2025. Un punto, questo, su cui il sindacato preme con forza: «I medici non potevano conoscere o prevenire presunte anomalie – si legge nel comunicato – poiché le comunicazioni sul trimestre precedente sono arrivate solo pochi giorni fa».
DIRITTO ALLA SALUTE VS TAGLI ALLA SPESA
Il sindacato denuncia una manovra politica volta a scaricare sui professionisti la responsabilità dei tagli alla sanità pubblica, Illegittimità ossia Viene contestata una sorta di “sanzione retroattiva mascherata”. Appropriatezza: I gastroprotettori sono strumenti essenziali previsti dalle Note AIFA 1 e 48. E, la tutela costituzionale: Colpire queste prescrizioni significherebbe ledere il diritto alla salute dei cittadini. «Siamo di fronte a una violazione dei principi di ragionevolezza e leale collaborazione», prosegue l’USB, definendo l’azione dell’ASP come una forma di «repressione amministrativa» che trasforma la spesa farmaceutica in una clava contro i medici.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO SANITÀ CALABRIA ALL’ASP DI REGGIO CALABRIA SUI FARMACI GASTROPROTETTORI
L’USB Sanità Calabria ha avanzato tre richieste perentorie per disinnescare la crisi: Sospensione immediata di tutti i procedimenti sanzionatori avviati o in itinere. Apertura di un tavolo tecnico trasparente che coinvolga i professionisti. Fine delle iniziative intimidatorie nei confronti dei medici di famiglia. Il sindacato si dice pronto a proseguire la battaglia in sede giudiziaria, convinto che le contestazioni dell’Azienda siano destinate a soccombere davanti alla legge.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA