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La locandina della fiction

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Nel 2017, quando Mimmo Lucano, era ancora una sorta di eroe nazionalpopolare, la Rai ha prodotto una fiction ispirata all’ex sindaco di Riace, che doveva andare in onda nel febbraio del 2018, che in conseguenza della vicenda giudiziaria ha bloccato la messa in onda del prodotto.

“Tutto il mondo è paese” il titolo dell’opera affidata all’interpretazione come protagonista di Beppe Fiorello , all’epoca  fresco reduce di un lavoro sul naufragio dei migranti di Porto Palo.

Beppe Fiorello, non è stato un attore neutrale. Durante la lavorazione del film ha ricevuto le chiavi del paese, e in seguito si è molto speso personalmente in favore di Mimmo Lucano promuovendo anche diversi appelli pubblici per far sbloccare alla Rai la fiction congelata dopo l’inchiesta giudiziaria contro l’ex sindaco di Riace.

Chi ha puntato l’indice per permettere la sospensione di “Tutto il mondo è paese” è stato invece il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che di recente ha presentato un’interrogazione con la collega Maria Alessandra Garrone all’amministratore delegato Carlo Fuortes e alla Commissione di Vigilanza Rai per conoscere costi e motivazione della produzione, ben sapendo che tutto è nato quando ancora l’inchiesta giudiziaria non era nota.

Comunque hanno scritto i due parlamentari: “La Rai ha girato una fiction sulla storia di Lucano prima ancora che sulla stessa fosse fatta adeguata chiarezza” e in conseguenza hanno chiesto “di chi sia stata la decisione di girare una fiction su una vicenda di cui non si conoscevano tutti gli aspetti e le cui evoluzioni hanno rivelato comunque aspetti di natura giudiziaria; quali siano stati i costi; per quale motivo non si sia atteso l’epilogo di questa vicenda prima di investire ingenti risorse per realizzare la fiction” e i parlamentari ci hanno messo il carico domandando se “non ci siano i presupposti da parte dell’azienda per richiedere eventuali danni economici ai responsabili di questa iniziativa”.

Hanno risposto i vertici di viale Mazzini:  “Nel 2016, in un contesto in cui il modello di integrazione dei migranti nel comune di Riace e in altri comuni calabresi era internazionalmente conosciuto. Riace, infatti, è stata meta di interesse mediatico globale: televisioni come la BBC, università americane e grandi registi come Wim Wenders hanno acceso un faro su una realtà nuova e fino allora quasi sconosciuta.”

Alla luce di questa premessa spiega la Rai che: “la società di produzione indipendente Picomedia Srl ha effettuato le riprese dal 10 giugno al 10 luglio 2017 e la Rai ha preacquisito taluni diritti di sfruttamento ed utilizzazione economica con contratto del 25 luglio 2017. Si ritiene fondamentale sottolineare le date di produzione della fiction e di acquisizione dei diritti da parte della Rai perché tutto ciò è avvenuto ben prima delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco Mimmo Lucano, il quale ha ricevuto un avviso di garanzia solo nell’ottobre del 2017 ed è stato rinviato a giudizio nel 2019″. 

Comunque spiega la Rai che”in ogni caso la fiction non è una storia agiografica su Lucano, ma, seguendo le regole della moderna drammaturgia, narra le vicende di un protagonista che, lontano dagli stereotipi, non è un eroe a tutto tondo, ma un uomo con le sue contraddizioni e debolezze. La storia si ferma al recente passato e, pur riferendosi liberamente a persone reali, ne prende le distanze e per questo i nomi dei protagonisti sono di fantasia”. Insomma Lucano ha solo ispirato la vicenda di finzione.

Infine su costi e responsabilità conclude la risposta: “”Per quanto concerne il corrispettivo previsto, questo si colloca in linea con quelli di prodotti di pari formato e genere a fronte di un compendio diritti importante in favore della Rai. In tale quadro, visti gli ultimi risvolti della vicenda giudiziaria in cui è coinvolto l’ex sindaco di Riace, la Rai – nella propria autonomia editoriale – ha deciso di sospendere la messa in onda della fiction in questione”. 

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