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Pietro Ciucci

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L’Ad della Società Ponte sullo Stretto di Messina, Pietro Ciucci, non ha dubbi: i soldi ci sono ma resta alto ancora il tasso di polemiche


VILLA SAN GIOVANNI – La copertura finanziaria per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina c’è. Lo ha assicurato Pietro Ciucci, presidente della società Stretto di Messina spa, che dovrà realizzare l’opera, incontrando stamane a Villa San Giovanni (RC) i rappresentanti delle istituzioni interessate sulla sponda calabrese. “La copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera – ha detto – pari a 12 mld di euro c’è, anche se sarà ovviamente scansionata nel corso del tempo. Rispetto alle altre opere pubbliche, che non si sono completate, o la cui esecuzione è stata rallentata, in questo caso, la copertura è prevista nella sua totalità”.

Ciucci ha approfittato dell’incontro istituzionale sul versante calabro, a Villa San Giovanni, con il sindaco Giusy Caminiti, con i rappresentanti della Città Metropolitana e altri sindaci territorialmente interessati, per sottolineare “la necessità di interagire con tutte le istituzioni del territorio”, evidenziando, per quanto riguarda il versante reggino dell’opera, i limiti del progetto relativamente agli innesti autostradali e ferroviari, “che siamo pronti ad affrontare, con appositi incontri e i presenza delle amministrazioni locali. Abbiamo investito tempo e danaro – ha proseguito Pietro Ciucci – e affronteremo le eventuali discrepanze tra il progetto esecutivo e quello definitivo, assicurando una presenza costante sui cantieri, durante e dopo la conclusione dei lavori”.

PIETRO CIUCCI GARANTISCE SUI SOLDI PER IL PONTE, MA LA POLEMICA NON SI PLACA

La posizione di Ciucci sul fatto che, in corso d’opera si possano fare correzioni al progetto, non è piaciuta a chi si oppone al Ponte sullo Stretto. In questo caso, l’allarme viene dal vicecapogruppo alla Camera, Agostino Santillo.
“Secondo l’Ad di ‘Stretto di Messina Spa’ Ciucci le migliorie al progetto del ponte sullo Stretto si possono fare tranquillamente in corso d’opera. Ha detto proprio così: praticamente un’opera di tale imponenza si può realizzare sulla base di un progetto scritto con l’inchiostro simpatico. Ci siamo chiesti se fosse una candid camera o meno, ma purtroppo non lo era. E questo delirio fa il paio con l’orgia contraddittoria di numeri che Salvini sforna ogni mezzora sui posti di lavoro, che sono un giorno 100 mila, il giorno dopo 50 mila, quello dopo ancora 30 mila. E sulle date ipotetiche di consegna dell’opera: un giorno è 2032, quello dopo 2031, e avanti così ci diranno che il ponte sarà pronto per Pasqua”.

Poi l’attacco diretto al governo e alla premier: “Questa soap opera tragicomica ha il placet di Meloni, che in tutti questi mesi ha sempre fatto come Pilato. Si può, di fronte a 68 osservazioni del Comitato Scientifico sull’aggiornamento del progetto, sostenere baggianate come quelle di Ciucci in corso d’opera? Lor signori sanno che nelle grandi opere si stila un progetto esecutivo proprio perché a quello bisogna rispondere?”.

LE PREOCCUPAZIONI DELLA REGIONE CALABRIA

La Regione Calabria, invece, è preoccupata per i problemi che, anni di cantieri, scaricheranno inevitabilmente sul territorio: “Lavoreremo e interagiremo con le istituzioni locali e la Società “Stretto di Messina” per evitare disagi al territorio, soprattutto sul versante della mobilità locale. La Regione Calabria sarà propositiva e costruttiva”. Lo ha detto la vice presidente della Giunta, Giusy Princi, intervenendo a Villa San Giovanni all’incontro tra le istituzioni locali e Pietro Ciucci. Princi, inoltre, ha detto che “occorre essere consapevoli dell’ importanza delle ricadute occupazionali ed economiche sul territorio, mantenendo comunque la massima attenzione alle garanzie per il potenziamento delle opere di infrastrutturazione locale”.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: “Siamo di fronte ad un percorso che entra nel vivo. Adesso, come non mai, servono le risposte necessarie a comprendere appieno come e cosa cambierà il progetto del Ponte sullo Stretto. Abbiamo sempre detto che il Ponte – ha spiegato Falcomatà – deve essere il tassello di un puzzle di un percorso più ampio di intermodalità, di come, cioè, i nostri territori e la Sicilia vengano connessi tra di loro con il resto del Paese. Il Ponte non può essere un’infrastruttura a sé stante o indipendente, ma elemento intorno al quale ragionare su un sistema di mobilità integrata. Per questo servono chiarimenti agli interrogativi avanzati anche dai nostri tecnici. Interrogativi che hanno, necessariamente, bisogno di una risposta”.

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