X
<
>

Un progetto di Ponte sullo Stretto

Share
3 minuti per la lettura

VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) – «Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina arriverà entro fine anno», è così che l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha fatto ufficialmente marcia indietro rispetto alle tempistiche promesse nelle affermazioni dei mesi scorsi in cui era stato ribadito che l’avvio dei lavori sarebbe avvenuto entro l’estate. La stessa posizione era stata ripresa più volte dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale solo un paio di settimane fa affermava: «Vado avanti dritto. Conto che la società Stretto di Messina entro 30 giorni a seguire dia risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l’obiettivo è arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024».

Tuttavia, la Stretto di Messina ha dovuto cedere sotto il peso delle 239 richieste di integrazione avanzate dal ministero dell’Ambiente per poter procedere con la Valutazione d’impatto ambientale. L’infrastruttura, sulla quale Salvini ha puntato politicamente, è anche rallentata da un fascicolo d’inchiesta della Procura di Roma, attualmente nelle fasi preliminari, ma sono soprattutto le richieste dei tecnici a rallentare il progetto. L’esecutivo, che sarebbe dovuto arrivare entro il 31 luglio, slitterà quindi a dopo novembre, mentre per l’estate dovrebbe arrivare l’approvazione del definitivo da parte del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile che rappresenta un importante passaggio burocratico. Prima però arriverà proprio la Valutazione di impatto ambientale del Ponte – spiega Ciucci – e Stretto di Messina si prenderà più dei 30 giorni previsti per rispondere al Mase.

«La procedura prevede anche la possibilità di chiedere una proroga – afferma l’amministratore delegato – Stiamo studiando la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo che ci consentirebbe di andare anche oltre quello che è previsto dalla legge, in modo da dare la migliore risposta possibile alle osservazioni fatte dal Mase». La procedura Via-Vas – la valutazione d’impatto ambientale e ambientale strategica – dovrà concludere l’iter iniziato dieci anni fa. Quello che si conclude, ricordiamo, con una «mancata espressione di valutazione in merito alla compatibilità ambientale» delle varianti introdotte dal progetto definitivo rispetto al preliminare e un parere non positivo per quanto riguardava la valutazione d’incidenza ambientale su alcuni habitat.

La commissione dovrà esaminare circa 9mila documenti e dovrà farlo in poco più di due mesi: l’organo in carica scade il 24 maggio e se l’iter non sarà chiuso bisognerà aspettare l’insediamento della nuova commissione. Il Ponte, nel frattempo, dovrà fare il suo percorso in Conferenza dei servizi (iniziata il 16 aprile), per approdare poi all’ultimo scoglio: il via libera del Cipess, che sarà chiamato a valutare sia il progetto definitivo, sia la relazione di aggiornamento ma anche le osservazioni, le richieste e le prescrizioni acquisite nella Conferenza di Servizi, nonché le eventuali prescrizioni formulate al termine del procedimento di valutazione di impatto ambientale e il piano economico-finanziario che tocca alla Società “Stretto di Messina” elaborare. Intanto, nessun intervento significativo potrà partire e gli espropriandi potranno alleggerire i timori e le tensioni cresciute negli ultimi mesi.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE