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Giorgia Meloni con Roberto Occhiuto a Gioia Tauro

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, a Gioia Tauro accompagnata dal ministro Raffaele Fitto e dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Meloni è stata accolta da centinaia di sindaci calabresi, consiglieri regionali e imprenditori, i vertici della magistratura calabrese, i prefetti e i questori. Il presidente del Consiglio è in Calabria per sottoscrivere con la Regione il programma di due miliardi di euro di investimenti del Fondo di sviluppo e coesione.

“La Calabria è la prima regione del Sud per consistenza di fondi, 2,5 mld di euro sui Fondi sviluppo e coesione, grazie anche all’ efficace interlocuzione con il ministro Fitto” ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto. “Quando mi sono insediato – ha proseguito – giacevano due miliardi di fondi europei non spesi. Li abbiamo impegnati tutti e ciò dimostra il recupero dei ritardi e dell’efficacia della spesa”.

Sul Ponte sullo Stretto, Occhiuto ha detto che “la Calabria partecipa con un finanziamento di 300 milioni di euro, e ne sono contento, a fronte ha invece ricevuto 3,5 miliardi di euro per la statale 106 jonica e un miliardo per migliorare alcuni tratti autostradali”.

“Una nazione come la nostra non può permettersi di non fare arrivare sul territorio fino all’ultimo centesimo che ha a disposizione. Le risorse vanno spese all’interno di una strategia” ha detto invece Giorgia Meloni nel suo lungo intervento nel quale non sono mancati i riferimenti ad altri temi di interesse nazionale, ad iniziare dal cordoglio espresso per le vittime dell’incidente nel cantiere di Firenze di questa mattina. “I fondi di sviluppo e coesione – ha spiegato la Meloni – sono i fondi principe che servono a combattere il divario tra i territori. I grandi divari che sono presenti in Italia, tra Nord e Sud, tra Est e Ovest, ma anche i divari che esistono all’interno dei singoli territori. Sono lo strumento principe che ci consente di investire per far sì che tutti i cittadini di questa Nazione abbiano gli stessi diritti. Il Decreto Sud – ha aggiunto la premier a Gioia Tauro – riorganizza i fondi di coesione, istituisce questi accordi di coesione che hanno alcune particolarità. I progetti che vengono finanziati sono proposti dalla Regione e condivisi dal governo nazionale”. Per Meloni “per troppo tempo ci siamo mossi come monadi come se ciascuno fosse un territorio a parte ma se non mettiamo in rete non ricostruiremo mai la strategia di cui la Nazione nel suo complesso ha bisogno”.

Come si stanno comportando i presidenti delle Regione sui fondi di coesione? “Tutti collaborativi, tranne uno – la risposta della Meloni – che non è molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, ma neanche mi stupisce troppo perché se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa. Se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare, forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”, ha proseguito la presidente del Consiglio riferendosi – senza però citarlo – al governatore della Campania Vincenzo De Luca, che oggi è sceso in piazza a Roma per protestare contro la riforma dell’Autonomia. De Luca, da Roma, ha risposto alla premier con un insulto (LEGGI LA NOTIZIA).

Spazio anche per il Ponte sullo Stretto: «Ci sono 300 milioni per il Ponte sullo Stretto. Molti amano definirlo il ponte che non si farà mai, è impossibile. Impossibile è la parola che usa chi non ha coraggio e voglia di lavorare, per chi ha coraggio e voglia di lavorare le cose si fanno».

Una stoccata alle opposizioni: “A chi mi accusa di dividere l’Italia vorrei dire che l’Italia è stata divisa da chi credeva che ci fossero cittadini di sere A e di serie B, cittadini sui quali valesse la pena di investire perché avrebbero potuto dare un moltiplicatore e cittadini sui quali invece era inutile investire perché dovevano essere mantenuti nella loro condizione di marginalità”. Il riferimento è alla leader del Pd, Elly Schlein. “Non è la mia lettura io credo che la sfida di questi territori – ha detto la presidente del Consiglio – sia consentire alle regioni del Mezzogiorno di dimostrare quello che valgono avendo le stesse identiche condizioni che sono state concesse ad altri cittadini in altre regioni. E questo si fa con gli investimenti nelle infrastrutture. E proprio perche’ mi sento una patriota voglio colmare il divario che purtroppo c’è con le risposte che sono meno facili”.

Un pensiero alla protesta degli agricoltori: “Questo governo non ha avuto bisogno di avere i trattori in piazza per vedere che il mondo agricolo era in difficoltà. Lo sapevamo e ci abbiamo lavorato da subito. Infatti con il Pnrr abbiamo portato le risorse per l’agricoltura da 5 a 8 miliardi”.

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