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REGGIO CALABRIA – «Reggio Calabria è una città terribile, è un miracolo che la gente vada a Reggio, il museo possiede anche materiali formidabili di una bellezza incredibile ma non c’è nessuno. La città è una catastrofe, grottesco pensare che i Bronzi possano essere un richiamo turistico». Philippe Daverio, critico d’arte noto per essere il conduttore della trasmissione Passpartout, esordisce con queste parole che ghiacciano i reggini nel corso della trasmissione Uno Mattina Estate riaccendendo in tal modo quella polemica mai sopita su un possibile trasferimento dei Bronzi in altri luoghi che non siano Reggio Calabria e la Calabria. 

L’occasione per affrontare il tema l’ha data un consigliere di circoscrizione di Messina che si è reso protagonista di una raccolta di firme per chiedere in prestito i due guerrieri alla Calabria. Ipotesi bocciata in partenza dalla sovraintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, che, oltre ad evidenziare la delicatezza dei due Bronzi, ha rimarcato la forte radice identitaria che lega la città alle due statue. E a questo punto, al termine del servizio giornalistico, che Daverio si è introdotto nella discussione attaccando pesantemente la città di Reggio. 
A fargli eco anche il giornalista Paolo Conti il quale ha aggiunto che «non si può immaginare che i Bronzi siano una leva per cambiare la storia di Reggio, non è possibile che appartengano all’identità di una sola città e non possano invece essere un simbolo dell’identità nazionale». 

Prova a gettare acqua sul fuoco il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, il quale, pur riconoscendo l’esistenza di forti criticità, ha ribadito come «bisogna fare qualcosa a partire proprio dai Bronzi di Riace per i quali – ha aggiunto – qualcosa è stato fatto. Il museo ha ricevuto un ottimo intervento di restauro e a gennaio sarà riaperto e stiamo lavorando per valorizzare dal punto di vista della fruizione questa risorsa straordinaria che sono i Bronzi di Riace». Inoltre, il ministro ha spostato l’attenzione più che sui Bronzi e su Reggio su tutto il Meridione evidenziando come «dobbiamo sforzarci di valorizzare il patrimonio, non è un problema solo finanziario ma organizzativo, di mentalità, di consapevolezza da parte delle classi dirigenti locali della straordinaria risorsa costituita dal patrimonio culturale».
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