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Antonio Canova in due foto d'epoca

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VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Ad ascoltare la storia di Antonio Canova – la vita e l’ascesa di un calabrese vincente che oggi compie 100 anni – verrebbe da dire che il successo sembra essere scritto nel suo Dna, ma i traguardi raggiunti, in fondo, dipendono sempre e solo dalla volontà dell’essere umano.

Imprenditore di successo, giornalista, artista, sportivo, Antonio Canova, per tutti Toto`, nasce nel 1922 a Cosoleto da una famiglia borghese e vive da soldato la seconda guerra mondiale nei bersaglieri; verrà fatto prigioniero e rimarrà in un campo di concentramento in Nord Africa dove riuscirà a mitigare le sofferenze della prigionia grazie alle sue doti di boxeur, intrattenendo gli alti ufficiali nemici con combattimenti degni di un professionista.

Abilissimo con una motocicletta – ci racconta di lui il nipote Enzo Canova – riusciva ad esibirsi in evoluzioni degne di uno stuntman tanto da guadagnarsi una motocicletta Matchless donatagli alla fine della guerra dagli Inglesi come riconoscimento per le sue evoluzioni spettacolari e non convenzionali. Alla fine del conflitto rientrerà in Italia e raggiungerà la sua famiglia che nel frattempo si era stabilita a Cannitello, dove sua madre insegnava dal 1940. Nel 1946 rimane orfano del padre e decide di stabilirsi permanentemente in questa località che ai affaccia sul Tirreno dove fonda con il fratello Ciccio una fabbrica di lampadine (Lucenz). La sua impresa, in seguito aggiornata e ingrandita, verrà trasferita a Cosenza ed opererà dalla fine degli anni ‘50 fino al 1995 crescendo al punto da diventare unico fornitore di lampade fluorescenti a catodo freddo per Agip Petroli. Ha anche realizzato e brevettato una rivoluzionaria lampada a doppio filamento: la stessa si illuminava con intensità diversa (Es 50/ 100 Watt) a seconda la posizione all’ interno del portalampada.

Negli anni ‘50, come di moda a quei tempi tra i giovani di successo, Totò sarà uno dei più noti e spericolati “gentleman driver” del Sud Italia alla guida delle più svariate auto da corsa: Alfa Romeo, Ferrari, Fiat, Osca Stanguellini. Nel 1952 partecipa alla 19esima edizione della “Mille Miglia” insieme al suo amico Pasquale Montesano, ottenendo la quarta posizione e sempre nello stesso anno gareggia al Giro di Sicilia in coppia con Marietz. Nel 1956 corre sia al Giro di Sicilia con una Alfa Romeo 1900 Touring “Superleggera” sia la ”10 ore in notturna messinese” alla guida della sua superba Ferrari 250 mm (esemplare unico acquistato dal presidente dell’ACI Luigi Bertett soci entrambi del circolo napoletano Rarinantes). Quella gara vinta dal futuro campione del mondo Phill Hill verrà ricordata per ciò che accadde poco prima della premiazione: Canova, infatti, prese a cazzotti pubblicamente l’americano Hill colpevole di averlo mandato fuori pista in maniera scorretta; a causa di quella “lezione” perse la quinta posizione assoluta e venne squalificato per 6 mesi dalla “Csai”.

Appassionatissimo di arte (vice preside al liceo artistico di Cosenza), attrezza una parte della sua casa con un laboratorio d’arte e quando può trascorre un po` del proprio tempo libero a dipingere e creare delle bellissime sculture in bronzo o argento. Si dedica anche al giornalismo diventando giornalista e poi insieme ad un suo cugino, Nino Doldo, fonda il quotidiano “Oggisud” che sarà attivo fino agli anni ‘90. Coinvolto dalla passione delle figlie, per i cavalli, si lascia rapire dalla passione dell’equitazione non abbandonando tuttavia quella che nutre per l’arte, la scultura e la pittura. Celebrato e quotato artista, scultore e pittore potremmo aggiungere in linea con il suo illustre omonimo, Antonio Canova, rappresenta un fulgido esempio di maestro della tecnica della tempra a sbalzo, per la quale vincerà diversi premi, tra i quali nel 2014 il “Leone d’oro per l’arte”. Oggi, circondato dall’affetto della moglie, dei quattro figli, dei nipoti, familiari e amici, festeggerà un secolo di vita, vissuta al massimo: “Auguri Totò, ed altri 100 anni di questi giorni”.

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