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Una significativa immagine di Mimmo Lucano

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La condanna di Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi di carcere continua a far discutere. Soprattutto da parte di chi non trova nesso con il provvedimento del Tribunale di Locri con un modello virtuoso per la Calabria, terra di emigrati che ha costruito buona accoglienza per i migranti.

Due le prese di posizioni di peso nelle ultime ore. Tutte e due espresse dopo aver letto le ponderose motivazioni della sentenza che sommano ben 900 pagine.

Le ha lette Roberto Saviano, scrittore di successo internazionale ed esperto di criminalità organizzata e quindi lettore forte di atti giudiziari.

La visione di Saviano, esplicitata in un video-intervento su Fanpage (LEGGI QUI) ribalta la sentenza di Locri e ne rovescia gli esiti affermando che Mimmo Lucano per quello che ha fatto merita il Nobel per la Pace e ne elenca tre motivi.

Il primo, per ammissione degli stessi estensori delle motivazioni: Riace è stato “un encomiabile modello inclusivo”.

La seconda motivazione riguarda il presunto arricchimento di Lucano sui migranti, mai riscontrato dagli occhiuti investigatori della vicenda. Il sindaco condannato ha pensato solo ai dannati della terra.

Poi il punto debole della proposta di Saviano incentrato sul fatto che Lucano avrebbe “riscritto il concetto di disobbedienza civile perché ha accettato le conseguenze di leggi ingiuste per salvare vite umane”. Purtroppo per Saviano e soprattutto per l’ex sindaco di Riace, la vicenda non è stata una protesta dichiarata alla Pannella, del tipo trasgredisco volontariamente una legge ingiusta. Questa mossa del cavallo Lucano non l’ha fatta rimanendo travolto da una clamorosa iniziativa giudiziaria conclusasi in primo grado con esiti che nessuno poteva prevedere in un verdetto fuori dal senso comune.

Ben altro approccio ha dimostrato Agazio Loiero nel leggere le 900 pagine di motivazioni.

Il politico calabrese, che vanta anche una sua capacità di scrittura per aver praticato con successo l’attività giornalistica, ha affidato al nostro giornale un mèmoire di efficace valenza.

Una persona moderata e rispettosa delle istituzioni si è dato un meditato e lungo tempo per disarticolare il conflitto tra legge e coscienza che sovrasta la condanna di Mimmo Lucano (LEGGI QUI).

Anche Loiero, pur non proponendo Nobel improbabili, ma auspicando diversi esiti giudiziari dai prossimi gradi di giudizio, ravvisa che i magistrati nelle loro motivazioni scrivono che Lucano “è stato trovato senza un euro in tasca” mosso “dalla pura passione”, ricordando inoltre l’ex ministro e governatore che la Corte di Cassazione già nel 2019 aveva affermato che “mancano i comportamenti fraudolenti di Lucano”.

Ma è nel racconto contestuale che Loiero disarticola le motivazioni giudiziarie quando rievoca il suo incontro con la vicenda di Lucano. Una visita a Riace, nata da un colloquio con la figlia giornalista, e che fa scoprire al governatore che in Calabria un altro mondo è possibile.

Il paese funzionante, un ragazzo afgano che parla calabrese, i rifiuti raccolti con gli asinelli, una piccola Città del sole a pochi chilometri dal luogo dove è nato Tommaso Campanella.

Loiero racconta come fece sua quell’esperienza. La Calabria dei disastri aveva modelli positivi da proporre. Coinvolge Wim Wenders nella realizzazione di un cortometraggio, riesce a far approvare una legge regionale sull’accoglienza.

E’ un bellissimo intervento quello di Agazio Loiero. Denso di umanissima sensibilità e lucido nell’analisi politica. Ci ricorda che le migrazioni e la difesa della Terra sono le questioni prioritarie del nostro tempo. Mimmo Lucano lo ha anticipato con soluzioni possibili.

Roberto Saviano ha lanciato una provocazione ideologica proponendo il Nobel per chi è stato condannato. Agazio Loiero ha scritto parole sensate che meritano molta attenzione e la riflessione di un dibattito pubblico che tenga alta l’attenzione su Mimmo Lucano e il suo meritorio agire ideale. Aspettando le prossime sentenze.

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