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I libri di Domenico Dara e di Alberto Toso Fei e Marco Tagliapietra (edito da Round Robin), tra i 27 finalisti dello Strega 2017

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Tra i 27 titoli l’autore rivelazione nato a Girifalco con “Appunti di meccanica celeste” e la graphic novel “Orientalia” edita dall’indipendente Luigi Politano

Quanta Calabria al Premio Strega! Assieme a Domenico Dara, nato nel 1971 a Girifalco e in corsa con il suo romanzo “Appunti di meccanica celeste” (ed. Nutrimenti) presentato da due nomi del calibro di Valeria Parrella e Andrea Vitali, nel “listone” dei 27 finalisti figura anche una giovane e combattiva casa editrice indipendente – la Round Robin – con sede a Roma ma con la testa e il cuore in Calabria.

«Ciao, mi chiamo Luigi, sono di Fuscaldo (#cusè) e la casa editrice che ho aperto 11 anni fa assieme ad altri 4 pazzi, la Round Robin Editrice oggi ha un libro candidato al Premio Strega! Giusto per dire…»: arriva così, con un annuncio del giovane editore calabrese Luigi Politano su facebook – post che in pochi minuti fa il botto di like e condivisioni – la notizia della candidatura della graphic novel «Orientalia (Mille e una notte a Venezia)» di Alberto Toso Fei e Marco Tagliapietra (120 pp. 18 €), presentato da Roberto Ippolito e Mimmo Paladino. «Stregati da Venezia e dal Fondaco dei Turchi – commenta a caldo Politano con il Quotidiano del Sud –. Nel mondo tutti dovrebbero conoscere il Sabir. No border sempre! E un libro, forse, ci salverà. Qualunque sia!». Nella casa editrice indipendente, che in poco più di un decennio si è imposta tra le più solide e originali del settore con molte opere di impegno civile (e già candidata l’anno scorso con “La guerra è finita” di Lucia Guarano), sono iniziati i festeggiamenti, comunque andrà la corsa che porterà al Ninfeo di Villa Giulia il 6 luglio (tappe intermedie: 20 aprile i 12 finalisti, nominati nella fiera milanese Tempo di Libri dal comitato direttivo del premio; 14 giugno la cinquina decretata a Casa Bellonci). “Orientalia” è l’unica graphic novel candidata in questa edizione 2017.

Dara, nato nel 1971 nel centro del Catanzarese, dopo l’infanzia e l’adolescenza in Calabria ha studiato a Pisa, laureandosi con una tesi sulla poesia di Cesare Pavese. Oggi vive e lavora in Lombardia ma anche in questa sua seconda fatica – come nella prima, Breve trattato sulle coincidenze – sullo sfondo racconta sempre Girifalco: dopo la storia del postino con la passione per le lettere d’amore (finalista al Premio Calvino), Dara torna nel «paese reale e insieme suggestiva Macondo magnogreca – si legge nella presentazione del libro – per raccontare una storia di destini sovvertiti e miracoli terreni, una fiaba letteraria che invita a guardare la realtà oltre le comuni apparenze».

Ma in questa 71esima edizione in cui si registra per il secondo anno consecutivo l’assenza di Feltrinelli – che va ad aggiungersi a quelle altrettanto eccellenti di Rizzoli, Bompiani, Newton Compton e La Nave di Teseo –, ecco che i “piccoli” hanno un nuovo protagonismo, benché già si prefiguri uno scontro Ciabatti (“La più amata”, Mondadori) vs. Cognetti (“Le otto montagne”, Einaudi), tutto interno al colosso «Mondazzoli» di Segrate.

 

 

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