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CATANZARO – «Abbiamo dovuto attendere la morte di un giovane ragazzo per prendere coscienza del fatto che i percorsi di alternanza scuola-lavoro vadano meglio governati».

Raffaele Vitale, segretario regionale di Cisl scuola, è laconico. Dopo la tragedia che ha investito Giuliano De Seta – lo studente di origine calabrese che ha perso la vita in una fabbrica del Veneto dove stava svolgendo lo stage proprio nell’ambito del percorso formativo di alternanza scuola lavoro e alla cui famiglia l’Inail ha negato il risarcimento  -, il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, di concerto con la titolare del dicastero del Lavoro Marina Calderone, ha annunciato di voler rivedere la normativa che disciplina la formazione “extra scolastica”, almeno in termini di sicurezza.

«Noi del sindacato – aggiunge Vitale – siamo di base favorevoli all’alternanza scuola lavoro, dal momento che confrontarsi col mondo del lavoro quando ancora si studia risulta fondamentale, ma tutto il percorso va riformulato». E non solo per quanto attiene alla sicurezza. «Di sicurezza – chiosa il sindacalista calabrese – bisognerebbe parlare sempre, garantendola nelle scuole (e noi di Cisl più volte abbiamo chiesto controlli all’interno delle strutture dell’alternanza scuola lavoro) e nel mondo del lavoro (in quest’ultimo caso, prevedendo dei benefici nei confronti delle aziende che investano sulla sicurezza stessa). Ci sarebbe anche bisogno – continua Vitale -, soprattutto in Calabria, di rendere l’alternanza effettiva: nel nostro territorio si riscontra una grande difficoltà a rintracciare aziende che possano accogliere gli studenti, che possano rispondere alle loro reali inclinazioni, di conseguenza i nostri percorsi sono più teorici che pratici».

Criticità, dunque, da più punti di vista, da molteplici prospettive: spie che suonano come chiaro invito a mettere mano a una disciplina che, in alcune regioni d’Italia più che in altre, non sembrerebbe funzionare.

«Necessario – dice ancora Raffaele Vitale di Cisl scuola Calabria – un confronto tra le parti: sindacati, scuole e imprenditori devono al più presto sedersi a un tavolo anche per superare certi nodi amministrativi che riguardano i percorsi di alternanza scuola lavoro. È impensabile – dichiara il segretario regionale Vitale – che questi ragazzi vengano equiparati a stagisti: non sono tali, non possono esserlo.  E, soprattutto – conclude -, hanno bisogno di tutte quelle coperture, da un punto di vista assicurativo e non solo, che esclusivamente oggi, con ritardo, scopriamo non sussistere».

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