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Una frittura di pesce

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COME ti friggo il pesce livello: Masterchef, scansete. “La quadratura del giorno perfetto è la frittura di pesce croccante mangiata calda e perfetta con i piedi nella sabbia, in un giorno festivo, guardando il mare con gli occhi e gustandolo con la bocca”, scrive Arianna Galati su Esquire e chi siamo noi per darle torto o contraddirla? Noi calabresi, poi, che per definizione saremmo in grado di friggere anche le pietre e farle diventare un piatto gourmet.

Siccome però non siamo tutti friggitori provetti e il pesce è malandrino, può fregare anche il migliore di noi, vi forniamo un sintetico, ma ci auguriamo utile, breviario sugli errori da non commettere per avere un fritto da star. Elenco breve: Sbagliare olio, per il pesce serve olio di semi d’arachide; sbagliare temperatura, 180 gradi e andate lisci; sbagliare tempi, dopo 5 minuti, addios; sbagliare padella serve grande con tanto olio dentro e pochi pezzi a volta che altrimenti mi abbassate la temperatura, per misurarla si vendono termometri appositi, diciamo no all’improvvisazione; riciclare l’olio anche no, non si fa; esagerare con il sale, salate solo immediatamente prima ci consumare, sennò ammosciate tutto; pastella, pangrattato o solo farina?

spoiler: a seconda del pesce. Il pesce azzurro e il pangrattato sono fratelli. Gamberi, calamari, moscardini e tutti i pesci delle paranze vanno a nozze con la farina. Chi vuole cimentarsi con la pastella, può usare la farina di riso con l’acqua frizzante ghiacciata, perfetta per la tempura alla giapponese, una tecnica di frittura in pastella che per il pesce è la morte sua.

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