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COSENZA – «Neanche un anno fa abbiamo scritto a sindaci e prefetti calabresi affinché facessero luce, tramite appositi interventi, sul fenomeno del disagio abitativo nella nostra regione. Eppure non abbiamo mai ricevuto risposta. E, ad oggi, la situazione, coi rincari e la crisi energetica, è ancora più drammatica rispetto al passato per molte, troppe famiglie».

A parlare è Antonio Fragiacomo, referente di Unione inquilini Calabria, l’associazione che tutela, anche e soprattutto interfacciandosi con gli enti istituzionali, uomini e donne a rischio sfratto, in attesa o in cerca di un alloggio popolare, non più in grado di corrispondere i canoni di locazione della “propria” abitazione. «Stiamo parlando di vere e proprie voragini nella tutela di queste persone, persone in seria difficoltà perché, per l’appunto, stanno vedendo drasticamente diminuire il loro potere d’acquisto e, non potendo in molti casi più pagare l’affitto, sentono lo sfratto come concreto. D’altronde il blocco sfratti, dovuto alla pandemia, non sussiste più. La situazione – continua Fragiacomo – è spinosa e fa male pensare che molte case, in Calabria, siano vuote  e, ancora, che l’edilizia popolare sia ferma al palo. Basti pensare – chiosa – al caso emblematico di Lamezia Terme, dove ci sono edifici non completati da anni e che, se finiti, potrebbero in parte soddisfare le esigenze dei cittadini richiedenti».

Da qui, l’idea di Unione inquilini Calabria «di dar presto vita a una grande mobilitazione per sollecitare – dice ancora il referente regionale dell’associazione – le istituzioni a fare qualcosa, a intervenire sul problema a livello strutturale». E i dati sul disagio abitativo nella Punta dello Stivale, tra le altre cose, supportano il quadro critico delineato dal referente dell’associazione regionale.

«Secondo il primo (e ultimo) rapporto sul disagio abitativo targato Regione Calabria – dice ancora Antonio Fragiacomo – in tutte le province vi sono grandi problemi. In particolare, in quanto a disagio abitativo, Cosenza è in testa alla classifica col 36,70 per cento di famiglie in difficoltà; seguono Catanzaro col 23,62 per cento, Reggio Calabria che fa il 25, 67 per cento e, infine, Crotone con il 7,21 per cento e Vibo Valentia con il 6,80 per cento».

Ma non finisce qui. «Su un totale di 2961 richiedenti alloggio – continua il referente di Unione inquilini Calabria -, le assegnazioni effettuate corrispondono a 288. Nello specifico – sottolinea Fragiacomo -, nella provincia di Catanzaro, su 680 richiedenti, solo 102 hanno ottenuto l’assegnazione citata».

Numeri che potrebbero “peggiorare” da un momento all’altro. «Noi – precisa il referente Fragiacomo – cerchiamo di proteggere queste famiglie, ma non è semplice gestire la morosità o i diversi tipi di sfratto che possono sussistere; proviamo a mediare coi locatori, a far scendere i prezzi degli affitti e, soprattutto, a valutare la “correttezza” dei contratti e se questi ultimi abbiano recepito gli accordi territoriali sulle locazioni. Tuttavia chiediamo ancora una volta – dice Antonio Fragiacomo – un impegno profondo della Regione: l’ultima riunione in Cittadella con le altre associazioni sul tema del contrasto al disagio abitativo risale a quattro anni fa. Molto probabilmente – conclude il referente dell’associazione – è arrivata l’ora di vedersi di nuovo e parlare delle sorti di quei calabresi forse di “serie b”».

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