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Uno degli stand al Salone del Libro a Torino

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I numeri e le presenze della Calabria al Salone internazionale del Libro di Torino

QUARANTUNO case editrici, 220 autori, 85 incontri, 20 autori calabresi che hanno fatto richiesta di partecipazione come singoli e non come case editrici, un claim “Viaggio nel cuore della Calabria: una emozionante sinfonia di poesia, storia e arte. Vi aspettiamo numerosi in uno stand moderno ed accogliente, per diffondere nel mondo la vitalità, le luci e i colori della nostra Calabria” e un forte richiamo all’incanto, perchè “…Si potrebbe fare di questa terra il paradiso”, citando Saverio Strati.

Vista dalla XXXVI edizione del Salone internazionale del Libro, in programma a Torino da oggi al 13 maggio, la Calabria è una regione che legge e produce cultura (e libri). Le ultime rilevazioni Istat, pubblicate nell’aprile del 2023 e relative al 2022, dicono altro, ma potrebbe essere un particolare. La Calabria era all’ultimo posto nella classifica delle regioni col 23,9% di lettori che ha letto in un anno almeno un libro, a dispetto di una media italiana del 41,4%. All’interno di questa fetta scendeva al 54,7% (55,3% nell’anno precedente) la percentuale di chi ne aveva letti almeno tre in un anno, mentre saliva al 10,0% (9,8% anno precedente) chi ne ha letti più di dodici. Ma le cose potrebbero essere cambiate in Calabria, visti i numeri al Salone del Libro e “Taurianova Capitale del Libro 2024”, a cui sarà dedicato un panel la mattina di sabato 11 maggio, i dati potrebbero essere più confortanti.

«Lo slogan – ha dichiarato la vicepresidente Princi, a proposito della presenza della Calabria a Torino – riprende una suggestione e una speranza di Saverio Strati nel centenario della sua nascita; il grande scrittore calabrese sarà ricordato al Salone con una serie di incontri e di approfondimenti tematici con il contributo di autorità e di studiosi e letterati come Goffredo Fofi, Gioacchino Criaco, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Polimeni, Luigi Franco, Benedetta Borrata, Mario Musolino, Elisa Chiriano, Luigi Tassoni».

A proposito di Saverio Strati, lo scrittore nato Sant’Agata del Bianco, il 16 agosto 1924 morto a Scandicci il 9 aprile 2014, nel 2009 l’allora Quotidiano della Calabria, sotto la direzione di Matteo Cosenza, si fece promotore della richiesta per far ottenere allo scrittore, che viveva in condizioni di indigenza, i benefici della Legge Bacchelli. Una battaglia vinta. Strati, esponente di un certo neoralismo, ha raccontato la Calabria madre e matrigna. Dei contadini, di chi si spezzava la schiena. «Lavoravamo con piccone per poter pulire perbene la terra dalle erbacce. Non avevamo più unghie, dato che ad ogni colpo ci toccava levare manate di gramigna, di radici di pulicarie, di menta selvatica, di ortiche e di tante altre schifezzerie che divorano le sostanze della terra. Dietro di noi c’erano mucchi di zavorra. Montagne. La terra coltivata ne era letteralmente coperta» (da “Il selvaggio di Santa Venere” – premio Campiello 1977).

Nell’ambito delle giornate torinesi sarà anche ricordato il poeta lametino Franco Costabile, nel centenario della nascita. Numerosi gli autori ospiti: il professor Piergiorgio Odifreddi, gli scrittori Carmine Abate, Angela Bubba, Mario Caligiuri, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Mario Fortunato, Mimmo Gangemi, Raffaele Gaetano, Mauro Francesco Minervino, Tonino Perna, Vito Teti, Giordano Bruno Guerri e Olimpio Talarico. Diverse scuole calabresi saranno presenti al Salone: l’I.C. Ardito di Lamezia Terme, il Liceo Mazzini di Locri, il Liceo Galilei di Paola, il Liceo Morelli di Vibo Valentia. Molte altre seguiranno gli incontri on line attraverso la piattaforma che sarà messa a disposizione dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Calabria.

«Anche in questa edizione – evidenzia infine la vicepresidente Princi – il ricco e partecipato programma, ci darà l’occasione di narrare al Paese una Calabria diversa che dà valore al suo patrimonio artistico, culturale e storico che deve essere sempre più esportato e valorizzato. Al Salone di Torino vogliamo fare vedere al mondo una Calabria che crede nella cultura come volano di sviluppo e come presupposto per la formazione della nuove generazioni».

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