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PIU’ nessuno fa “burdellu” o cose “vastase”, né  “talìa” questo o quell’altro. Il commissario Montalbano e il suo vice Fazio parlano un perfetto castigliano nell’edizione spagnola della serie tv, tratta dai romanzi di Camilleri, che sta andando in onda sulla rete due della televisione madrilena. Quel linguaggio ibrido tra italiano e siciliano scompare nella traduzione e Zingaretti e il calabrese Peppino Mazzotta vengono doppiati in uno spagnolo standard. 

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Si perde, dunque, il fascino dell’idioma di Camilleri, che alla sua creatura ha dato il nome di uno degli scrittori spagnoli più letti e amati, Manuel Vásquez Montalbán, inventore del detective Pepe Carvalho. Ma resta l’orgoglio per aver “esportato” un gioiello della letteratura italiana e il talento di un attore originario di Domanico, in provincia di Cosenza. Volto ormai noto della fiction televisiva di qualità, Mazzotta è un “animale” da palcoscenico. Il teatro è la sua dimensione più congeniale, lo ha dimostrato con lavori intensi come “L’Arrobbafumu” o “Radio Argo”, di cui ha curato anche la regia.

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