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CATANZARO – Dopo il grande successo del concerto di Patti Smith, il cartellone della rassegna “Musica&Cinema” riserva un altro spettacolo di grande spessore. Sabato 13 dicembre alle ore 21, arriva al Teatro Politeama di Catanzaro una delle voci più belle e apprezzate del panorama musicale italiano, Tosca. Per l’occasione abbiamo raggiunto l’artista romana al telefono.
Tosca, il suo nuovo lavoro, “Il suono della voce,” da dove nasce? Parliamo un po’ della sua genesi.
«Avevo in mente da tempo di tracciare un bilancio di questi ultimi dieci anni di carriera, di questo percorso tra teatro e musica, ma non riuscivo a trovare il bandolo della matassa. Dopo alcuni mesi ho incontrato Ivano Fossati e gli ho chiesto di scrivermi qualcosa».
Alla fine si è trovata la quadratura del cerchio, questa porta proprio il nome di Ivano Fossati. Cosa ci dice di questa collaborazione?
«Dopo aver superato qualche ritrosia iniziale in cui mi diceva che occorreva qualcosa che fosse adatto al progetto,  Fossati, dopo qualche mese, mi ha regalato questo capolavoro che è “Il suono della voce” che contiene l’intuizione di questo lavoro, cioè raccontare il percorso artistico di questi dieci anni attraverso il suono della voce appunto. Li ho trovato il bandolo della matassa riuscendo a dare una veste omogenea a tutte le esperienze musicali e agli studi che avevo fatto in quel lasso di tempo».
Viviamo nel tempo della distrazione, dare un nome alle cose è diventato sempre più difficile. Un verso della sua canzone recita proprio “Non sai quanti nomi gli ho dato all’amore/non sai quanti nomi lui ha dato a me”. 

L’INTERVISTA INTEGRALE SUL QUOTIDIANO DEL SUD IN EDICOLA OGGI 13 DICEMBRE

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