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SANTA CATERINA ALBANESE (COSENZA) – Piano piano, è diventato grande. Lo Joggi Avant Folk, festival musicale, culturale ed artistico organizzato dall’omonima associazione culturale che si svolge da sempre dal 16 al 18 agosto nella piccola località di Joggi, nel comune di Santa Caterina Albanese nel Cosentino, quest’anno compie 18 anni. E li festeggia con un programma definito dagli organizzatori “il più eclettico in assoluto”.

Musica, teatro, immagini, letture, incontri e ancora spazi di animazione rivolti ai più piccoli. Tutto, ancora una volta, costruito e realizzato solo ed unicamente con modalità di autofinanziamento tradizionale e online.

E a rendere più interessante il “fenomeno” Joggi, nato da un gruppo di ragazzi con l’idea di resistere allo spopolamento (anche estivo) del piccolo borgo dell’entroterra calabro, contribuisce ora anche il fatto che negli ultimi anni le manifestazioni musicali storiche della regione hanno smesso di essere organizzate per la mancanza di fondi pubblici. Lo Joggi Avant Folk, invece, dall’inizio ha deciso di affrancarsi dalla perenne incertezza sul proprio futuro, non facendo ricorso al sostegno di enti pubblici, ma ricorrendo solo all’autofinanziamento, alle piccole donazioni di chi ne usufruisce e, da due anni, al crowdfunding via web. Una formula che da diciotto anni rende possibile questo “miracolo” e fa sì che da un grumo di case isolate nell’entroterra calabra abitate da poco più di duecento anime si continui a lanciare il messaggio che un altro mondo e un’altra Calabria sono ancora possibili.

PROGRAMMA – Si incomincia il 16 agosto con La Rappresentante di Lista, band musicale italiana nata nel 2011 dall’incontro artistico tra Veronica Lucchesi (voce, melodica, glockenspiel e percussioni) e Dario Mangiaracina (guitalele, chitarra, fisarmonica e voce). Il progetto musicale è un distributore di storie, narrate come immagini, suggerite in melodie. Il duo mette a supporto di questo progetto il proprio sostrato teatrale, senza con ciò invadere la sostanza musicale, contaminandola, anzi, con esperienze visive e simboliche. Le grandi influenze del cantautorato italiano e delle donne del jazz americano degli anni ’40 e ‘60 sono rielaborate in musica nuova, fatta da melodie chiare, di vaga eco popolare.

A chiudere la prima giornata poi Dimartino che di recente ha pubblicato il nuovo disco “Un paese ci vuole”, uno dei più attesi della stagione discografica. “Un paese ci vuole” è una sorta di concept album che racconta la passione di chi decide di rimanere invece di andarsene altrove a cercare fortuna. Le parole di Cesare Pavese sono prese in prestito per dare il titolo all’album e lasciano intuire fin da subito il filo rosso che unisce tutte le tracce: “Il paese inteso non solo come luogo geografico, ma soprattutto come condizione umana in estinzione quello che ti porti dentro ovunque tu vada, il paese necessario a conservare i ricordi”. Un Paese ci vuole è stato registrato in una casa di campagna in Sicilia insieme ai compagni di avventura Angelo Trabace e Giusto Correnti, con l’ausilio di uno studio mobile e vede la collaborazione di Francesco Bianconi dei Baustelle, che con Dimartino ha scritto e interpretato Una storia del mare, e di Cristina Donà, che canta in I calendari.

Il secondo giorno del festival vede in calendario i Testaintasca band opening act del concerto del Piotta. I Testaintasca nascono a Roma nel 2009 dalle menti dei fratelli pugliesi Fabio e Giorgio Conte (chitarra e voce), Pietro Guiso (batteria) e Valerio D’Ambrosio (basso e voce). Dopo essersi esibiti per diversi anni su alcuni dei più importanti palchi romani, nell’aprile del 2013 pubblicano in free download il loro primo EP dal titolo “eponimo”, che contiene cinque brani tra cui il singolo “La musica (Mi piace tanto)”. Nell’estate dello stesso anno la band registra il suo album di debutto “Maledizione!”, pubblicato nel febbraio 2014. A seguire poi il concerto del Piotta. Cantante, musicista e produttore affermato sin dagli anni novanta nella scena alternativa, il Piotta, ha realizzato un percorso unico che ha saputo mescolare popolarità e successi di massa senza intaccare la sua credibilità ma anzi smarcandosi ogni volta e facendosi sempre più maturo ed impegnato. Per questo i suoi album, differenti per trasversalità di stili e contenuti, hanno raccolto numerosi successi di vendita e di critica. Ad aprile è uscito il suo ultimo disco “Nemici”, lavoro senz’altro maturo che vanta una serie di collaborazioni impressionanti come Captain Sensible dei The Damned, ma ancora,Il muro del canto, Brusco, Modena City Ramblers e per finire il padrino del rap per antonomasia, Afrika Bambaataa,

Terza e ultima sera con la band bolognese Altre di B, una delle realtà più belle che si sta affermando sotto le due torri. La band indie-rock, dalle sonorità fresche ed incredibilmente stratificate che giocano con synth e chitarre elettriche, ha suonato in America, all’Ypsigrock e allo Sziget. Nel 2014 il loro primo disco: “Sport”. A seguire gli Espana Circo Este band indie tango punk italo argentina. Appena tre anni di attività e oltre 350 concerti in Italia ed in Europa e a Gennaio 2015 il loro primo disco “La revolucion del’amor”. I loro live sono coloratissimi e tiratissimi apprezzati dalla critica e dal pubblico. Quest’anno hanno aperto i concerti di Manu Chao, Shaggy, Gogol Bordello e Dubioza Kolektiv.

Tutte le sere infine dopo i live la musica continua con i dj set. Apre Mad Monkey Selecta il 16 agosto, poi Pablo Raster il 17; e infine kay@sound il 18 agosto. Gli spazi e le performances teatrali dello joggiavantfolk kids sono dedicati come sempre ai bambini ma non solo. Il 16 si inizia con ‘Storia di una matita’. Lo spettacolo di Burattini a cura della Compagniaiello e con la presenza di Michele D’Ignazio autore del libro “Storia di una matita” (ed. Rizzoli). Lunedi 17 agosto invece sarà la volta dello Spettacolo ‘Vietato lavarsi’ esito del micro laboratorio teatrale, a cura dell’associazione culturale ConimieiOcchi mentre il 18 si chiuderà con la compagnia del Teatrino Clandestino Sud che porta in scena lo spettacolo Pilastri e sottoscala” sul tema dell’edilizia armata e i beni comuni urbani, con la partecipazione di Joe Mannarino.

Per lo spazio incontri il 16 agosto alle ore 20 si terrà l’Incontro: “Un paese li vuole: la nuova fisionomia dei piccoli centri salvati dallo spopolamento grazie alle migrazioni’ con la presenza proprio del musicista Antonio Di Martino, autore del disco “Un paese ci vuole”, Giovanni Manoccio e altri rappresentanti che seguono i progetti Sprar in Calabria. Nei giorni successivi invece doppio appuntamento con gli incontri. Il 17 alle ore 18 si terrà la presentazione del libro “Maresia” di Elisa Stefania Tropea (ed. Coessenza) con la presenza proprio dell’autrice in collegamento video, Elena Giorgiana Mirabelli e Francesco Cangemi di Coessenza. Alle ore 20 invece in presenza di Claudio Dionesalvi verrà presentanto il “Il derby del bambino morto”. Violenza e ordine pubblico nel calcio. di Valerio Marchi (ed. Alegre). Il 18 agosto infine alle ore 18 verrà presentato l’ultimo libro di Claudio Metallo “Come una foglia al vento – cocaine bugs” (ed. CasaSirio) in presenza dell’autore e di Annalisa Marchiano. Alle ore 20 l’incontro dibattito sul Rojava. Per l’occasione verrà presentato il libro “Kobane, diario di una resistenza” del progetto Rojava Calling. All’incontro parteciperanno Luca Tamini (attivista Rojava calling Roma), Mattia Gallo (mediattivista) e Vittorio Sacco (Spa Arrow).

A chiudere il programma degli eventi attività di animazione tutti i giorni con giocoleria, clown, allestimenti, clownerie, saltimbanchi e mangiafuoco, bolle di sapone ed il 18 agosto il gran finale con i suonatori di cardeto on the road Durante i giorni del festival saranno allestite invece le seguenti mostre: “Non sono razzista ma…” realizzata nell’ambito del progetto Storytelling e allestita a cura dell’associazione La Kasbah; e “Ruspe contro violini” realizzata da Francesco Mollo durante lo sgombero del campo rom di Cosenza.

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