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 COSENZA – Una rivincita calabrese in 10 mosse. Il ministero della Cultura ha diramato la lista delle “nuove istanze” approvate per il 2021: si tratta degli “ingressi” nel cosiddetto Fus, il Fondo unico dello spettacolo che riconosce i finanziamenti a teatri e musica. 

E se due anni fa la Calabria ne era uscita non benissimo, adesso la nostra regione si affaccia in molte categorie: tra tutte, segnaliamo il festival “Radure” di Aprustum, compagnia di Castrovillari, città che – con la sua “Primavera dei teatri” di Scena Verticale ormai riconosciuta da anni dal ministero – si conferma capitale calabrese del teatro. Ciò che costituisce uno sprone ad accelerare sulla gestione del “Vittoria”, nuova struttura per la quale di recente quattro associazioni castrovillaresi (Chimera e Khoreia 2000 oltre alle due già citate) si sono fatte avanti per chiederne la co-gestione. Si attende con speranza un cenno dall’amministrazione comunale per un eventuale affidamento che permetterebbe una programmazione ottimale e slegata da pastoie e inghippi politico-burocratici. 

«Castrovillari, a questo punto, ha ben due Festival di teatro riconosciuti dal Ministero per i Beni e le attività culturali», commenta Francesco Gallo della compagnia Aprustum, menzionando il direttore artistico del festival, Casimiro Gatto. «Non credo esista nel nostro Paese un centro di circa 20.000 abitanti con due festival di teatro riconosciuti dal Mibact. Non vediamo l’ora di poter tracciare nuove linee assieme agli amici di Scena Verticale e  Primavera dei teatri e di poter dare un contributo sul sistema teatrale del nostro piccolo centro e della nostra regione».  

Sempre tra i festival, si segnala anche la presenza di SpazioTeatro di Reggio Calabria e Tca (Teatri Calabresi Associati, sede a Catanzaro), mentre tra le imprese di produzione teatrale under 35 ecco la Società cooperativa sociale TeatroP di Lamezia Terme e la compagnia Teatro del Carro di Montepaone, accanto alle reggine Manachuma e Scena Nuda.   

Cosenza è rappresentata da Portacenere (“Festeggiamo i 18 anni entrando nel Fus 2021” esulta il regista e attore Mario Massaro De Marco, animatore dello scrigno di Mendicino, alle porte del capoluogo) e – sempre come impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione e del teatro per l’infanzia e la gioventù – il Centro Rat, che proprio qualche giorno fa aveva comunicato il rischio di un trasferimento dallo storico Acquario di via Galluppi, teatro da cui la compagnia cosentina è sotto sfratto. 

Tra gli organismi di programmazione di fascia C compare la Compagnia teatrale del Grillo di Soverato, che fa capo a Claudio Rombolà.  

Questi soggetti – per i quali a breve saranno stabiliti gli stanziamenti – vanno ad aggiungersi a quelli che già vantano un riconoscimento ministeriale: tra gli altri, oltre alla già citata Scena Verticale, il Centro teatrale meridionale di Rizziconi e Rossosimona di Rende. 

Quanto basta per accantonare il «brutto spettacolo» del Fus di cui avevamo parlato esattamente due anni fa di questi tempi sull’Altravoce, tra un Nord pigliatutto e un Sud non esente da colpe vista la sua scarsa propensione a produrre e programmare. 

Ora che da Roma arriva la conferma che la “materia prima” sui palcoscenici calabresi non manca, non resta che incrociare le dita aspettando di veder decollare la nuova legge regionale sui teatri.

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