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Francesco Cicchella

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L’ascesa di Francesco Cicchella come la sua comicità è inarrestabile. Prosegue con successo il tour estivo dello spettacolo “Bis”, andato in scena presso il suggestivo Teatro dei Ruderi di Cirella a Diamante. Questa tappa è stata resa possibile grazie alla programmazione del calendario estivo, curato dal direttore artistico Alfredo De Luca, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Diamante e tutti gli operatori nel campo dello spettacolo dal vivo.

“Bis” è un one man show travolgente in cui l’artista mette in campo le sue brillanti abilità di comico, cantante e musicista. Tra cavalli di battaglia, come le esilaranti parodie di Ultimo, Achille Lauro, Michael Bublé e Massimo Ranieri, e performances completamente inedite, l’umorismo di Cicchella si fonde armoniosamente con la musica, fedele allo stile che da sempre contraddistingue il giovane showman, dando vita a uno spettacolo esilarante. Sul palco, oltre all’artista partenopeo, che cura anche la regia, si esibiranno la sua fedele spalla, Vincenzo De Honestis, la band diretta dal maestro Paco Ruggiero e due ballerine, che impreziosiscono ulteriormente lo show con le coreografie curate da Margherita Siesto.

Lo spettacolo porta la firma di Francesco Cicchella, Gennaro Scarpato e Vincenzo De Honestis. Tour prodotto da Top Agency, distribuito e organizzato in collaborazione con Ventidieci. Per saperne di più abbiamo intervistato Francesco Cicchella.

Francesco Cicchella come ha scoperto il suo talento per la comicità?

«Ho iniziato a fare le prime imitazioni a due anni e mezzo circa. Inizialmente, non pensavo di fare il comico. Ho studiato pianoforte e ho iniziato a fare teatro. Immaginavo un futuro come attore o cantante. A 17 anni, il mio professore di latino e greco mi ha iscritto al Premio Totò. La vittoria del Premio Totò nel 2007 ha segnato l’inizio della mia carriera come comico».

Tempo fa, ha lanciato un singolo, dico bene?

«Sì, lo scorso anno. Il progetto musicale è stato un po’ rallentato dal tour, dallo speciale su Prime e da tanti altri impegni. Da settembre, ricomincerò a tirare i fuori i pezzi che ho nel cassetto e a coltivare questo progetto parallelamente alla mia carriera di comico».

Come si prepara per i suoi spettacoli e come riesce a mantenere questa autenticità sul palco?

«Prima degli spettacoli, ho bisogno di 10-15 minuti per riscaldare la voce. In generale, cerco di tenermi in forma per essere performante sul palco. Riguardo all’autenticità, cerco di portare sempre me stesso sul palco senza troppe sovrastrutture, conservando la mia naturalezza e spontaneità. Credo che chi vede le mie parodie riesca ad individuare un massimo comun denominatore che ricollega tutti i miei personaggi ed è quel pizzico di Francesco».

C’è un personaggio che preferisce tra tutti quelli che interpreta?

«Sono tutte mie creature per cui è difficile scegliere il personaggio al quale sono più affezionato. In questo periodo, mi diverto molto nei panni di Achille Lauro».

Ha mai provato momenti di esitazione o la classica ansia da palcoscenico prima di esibirsi?

«Vivo molto l’emozione delle prime volte. C’è sempre l’adrenalina prima di salire sul palco, ma non ho mai vissuto l’ansia da prestazione. Il palco è il posto in cui mi sento al sicuro e sono me stesso. Quando ho interpretato Mango al Tale e quale show è stato particolarmente emozionante. Nel momento in cui ero in ascensore, ho ripensato a tante cose e allo spettacolo che portai nel suo paese d’origine. Avevo conosciuto la sua famiglia. Mi avevano detto che Mango era un mio grande estimatore. Fui sopraffatto da un’emozione difficile da controllare. Non era paura di misurarmi con questa performance ma avvertivo la responsabilità di riportare il ricordo di un artista così grande».

Francesco Cicchella, qual è il segreto della sua versatilità e della sua comicità?

«Non smetto mai di studiare. Questo mi consente di avere sempre nuove carte da svelare».

La comicità di Francesco Cicchella è apprezzata da un pubblico molto vasto e variegato

«Quando sviluppo i miei testi, mi metto nei panni di uno spettatore che assiste per la prima volta a qualcosa che non conosce. Il pubblico deve divertirsi con la mia parodia a prescindere dal fatto che conosca l’originale. Questo mi induce a creare dei meccanismi comici che possano suscitare ilarità indipendentemente dal confronto con l’originale. Forse, questo mi consente di arrivare un po’ a tutti».

Quanto contano empatia e osservazione nel tuo lavoro?

«L’osservazione, l’ascolto e l’empatia sono fondamentali per chi come me sale sul palco e manda avanti da solo quella che io definisco una “corrida”. Bisogna essere come un torero che gioca con il suo toro, cioè il pubblico, per guidarlo dove si desidera e, al momento opportuno, infilzarlo con una battuta».

Al di là della comicità, il sogno nel cassetto di Francesco Cicchella?

«La dimensione che amo di più e che mi fa esprimere al meglio è quella del teatro. Il primo sogno si sta realizzando proprio con questo spettacolo che, con oltre 100 repliche e 100mila spettatori, mi sta dando grandissime soddisfazioni. L’altro sogno è avere uno show tutto mio. In parte, si è realizzato perché da novembre scorso sono su Prime con lo speciale “Cic to cic” che mi vede protagonista. Manca uno show sulla tv generalista e poi potrò dire di aver fatto tutto quello che mi ero prefissato».

Dove vedremo nei prossimi mesi Francesco Cicchella e la sua comicità?

«Con questo spettacolo girerò ancora tanto. Avrò oltre 60 date fino a gennaio. Da settembre, ci saranno altre novità».

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