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La Calabria fa i conti con il ciclone calcioscommesse. Mentre a Cremona l’attaccante cosentino Alessandro Pellicori veniva ascoltato dal gip nell’interrogatorio di garanzia che fa seguito al suo arresto, a Roma il procuratore federale Stefano Palazzi ha formulato le richieste dell’accusa per i club coinvolti nel processo sportivo legato allo scandalo. E alla sbarra c’era anche la Reggina.

REGGINA RISCHIA IL MENO SEI – Per il club amaranto, Palazzi ha chiesto di infliggere sei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di serie B. Mano decisamente più pesante con l’Albinoleffe, per il quale, dopo la retrocessione maturata sul campo, la prossima stagione in Prima Divisione di Lega Pro potrebbe partire da meno 27, oltre a 90 mila euro d’ammenda.Le altre richieste dell’accusa, nel processo in corso a Roma presso l’Ostello della Gioventù del Foro Italico prevedono: 6 punti di penalizzazione, 50 mila euro d’ammenda e l’esclusione dalla prossima edizione della Coppa Italia per il Novara, appena retrocesso in serie B; 2 punti di penalizzazione per Padova e Pescara; 1 punti di penalizzazione per l’Empoli; in Lega Pro 19 punti di penalizzazione e 70 mila euro d’ammenda per il Piacenza; 6 punti di penalizzazione e l’esclusione dalla prossima edizione della Coppa Italia per il Monza; tra i dilettanti 10 punti di penalizzazione per l’Ancona, 1 punto di penalizzazione per il Ravenna, 1 punto penalizzazione e 200 euro d’ammenda per l’Avesa. 

Da Reggio Calabria è arrivata subito una dichiarazione nella quale la società amaranto afferma che «nessun tesserato risulta essere coinvolto con comportamenti illeciti ad ulteriore dimostrazione della assoluta estraneità dei fatti contestati alla Reggina Calcio» e che «nessun patteggiamento è stato richiesto dalla nostra società in quanto riteniamo di non aver motivo di patteggiare qualcosa che non ci vede assolutamente responsabili»: «Sarà cura dei nostri legali Carlo Morace e Giuseppe Panuccio – riferisce la nota della Reggina – dimostrare nel dibattimento l’estraneità della nostra società».

I fatti contestati sono riferiti alla partita giocata sul campo del Grosseto nel 2011 e vinta grazie a un gol di Bonazzoli. Alla società si contesta la responsabilità oggettiva per i rapporti con Gianni Rosati, per il quale Palazzi ha chiesto quattro anni di squalifica. La Reggina contesta che Rosati non risultava essere tesserato e che «nessuno, né la Procura Federale né i presunti testi, hanno mai messo in discussione per quanto riguarda la veridicità degli atteggiamenti, dei comportamenti agonistici e del risultato conseguito sul campo dalle due squadre» in occasione della partita finita sotto inchiesta.

PELLICORI SI CHIAMA FUORI – Sul fronte penale dello scandalo, culminato negli arresti eccellenti di alcuni calciatori su ordine della procura di Cremona, il cosentino Alessandro Pellicori è stato invec echiamato a difendersi dopo che per lui sono scattate le manette. Davanti al gip di Cremona Guido Salvini avrebbe spiegato di essere stato sì in contattato dal collega Carlo Gervasoni, che gli proposte di entrare nel giro delle scommesse truccate, ma di aver detto a Gervasoni che non se ne sarebbe fatto nulla. Pellicori, a cui sono contestate le combine di alcune partite del Mantova e di Torino-Siena avrebbe anche aggiunto che una volta trasferito alla squadra torinese avrebbe contattato Gervasoni di sua iniziativa, in quanto era indebitato per via dell’acquisto di una casa. Anche in quella occasione, però, il Pellicori ci avrebbe poi ripensato. 

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