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REGGIO CALABRIA – La sfida è lanciata. Giancarlo Vagnini, ciclista 59enne di Cervia innamorato della Calabria, ha dato i primi colpi di pedale del suo “Europa tour”. Non è una gara, ma una sfida prima con se stesso e, poi, con le regole del “Guinnes world record”. La Calabria, anzi Reggio Calabria, sarà l’unico territorio toccato due volte dai copertoncini della specialissima dell’ex sottufficiale dell’Aereonautica militare. Partito da Cervia ormai dieci giorni addietro Giancarlo Vagnini, insieme al figlio Marco che lo segue in camper, ha fatto tappa a Saline Joniche prima di attraversare lo Stretto alla volta della Sicilia. Nello stesso posto che aveva conosciuto dieci anni fa, in occasione di un brevetto di preparazione alla “Parigi-Brest-Parigi”: la più famosa delle gare di durata per gli amatori, e che gli aveva lasciato una traccia indelebile nei suoi ricordi. Sono i numeri, però, a dare l’idea dell’impresa sportiva sognata da Vagnini. Sono tanti i chilometri da percorrere, numerosi gli Stati che saranno attraversati dalla piccola carovana ciclistica. Diciannove stati europei, tre mesi di costante pedalata senza giorni di riposo e 166 km di media giornaliera porteranno Giancarlo Vagnini a percorrere oltre 15.000 chilometri con due bici Frw, preparate su misura per lui dallo sponsor tecnico “Freewheeling” di Ravenna. 

L’obiettivo è quello di superare il record fissato nel 1999 da un ciclista tedesco che, in sella alla sua bici, portò a termine una non stop di 15 mila chilometri in giro per tutta l’Europa. La nona tappa del tour dell’Europa è quella che ha portato Giancarlo Vagnini da Soverato a Saline Joniche. Ecco il commento postato da facebook dal ciclista cervese: “La nona tappa: Soverato – Reggio Calabria – Saline Joniche di 183.22 Km – 29.8 di media – 752 di dislivello. Si comincia con un’alba mozzafiato, si passa alla tappa giornaliera dell’armata Brancaleone, (con Salvatore Lopetrone da San Giovanni in Fiore ed Ezio Usai da Mestre), e si giunge a destinazione all’Albergo trattoria “la Lanterna” di Saline Joniche, dove dieci anni fa feci la prima 600 Km della mia vita, ritrovo le stesse persone eccezionali e aggiungo alla lista altri ciclisti che mi regalano la maglia della loro società sportiva”.
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