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ANDREA D’Amico, procuratore di Rino Gattuso, ha definito «un fulmine a ciel sereno» la notizia che l’ex calciatore calabrese del Milan e della Nazionale è finito nel registro degli indagati tra le 16 persone coinvolte nel nuovo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse, che ha portato all’arresto di 4 individui ritenuti mediatori tra la rete degli scommettitori clandestini e il mondo dei calciatori e delle società (LEGGI L’ARTICOLO).

LA SCHEDA: I NOMI DEI CALCIATORI SOTTO INCHIESTA

«Sono arrabbiato e offeso». Aveva detto “a caldo” Gennaro Gattuso, intervistato da SportMediaset alla stazione di Milano, di rientro dopo aver saputo della perquisizione subita dalla sua abitazione. «Sono sereno – ha poi ribadito a Sky sport –  e vado a chiarire tutto. Non voglio avere macchie sulla mia carriera. Non ho mai scommesso in vita mia. Se venisse dimostrato che ho truccato una partita sono disposto ad andare in piazza, so di dire una cosa forte, e ammazzarmi. Chi mi conosce sa che non ci sto a perdere neanche una partitella, neanche a scopa con gli amici. In vita mia non mi sono mai seduto con delle persone a combinare le partite e non ho mai pensato di poter truccare una partita. Non so come si fa, non ci ho mai pensato».

LA POSIZIONE DELLA FIGC – “Gattuso? Sono fiducioso che ne uscirà senza ombre”. E’ il commento del presidente della Figc Giancarlo Abete, al coinvolgimento dell’ex giocatore azzurro nell’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse. “Prenderò in considerazione la questione solo se ci dovesse essere, ma spero di no, un provvedimento giudiziario nei suoi riguardi -ha proseguito Abete a margine della cerimonia di consegna del tricolore ai portabandiera azzurri per le Olimpiadi invernali di Sochi-. Conoscendo Gattuso, il suo stile e il suo comportamento, non mi sembra possibile un suo eventuale coinvolgimento”.

L’indagine è molto ampia e comprende partite di Milan, Juve ed Inter, ma anche altri incontri di serie A e B. Solo nel 2013 sono 53 sfide che sarebbero state manipolate, quattro delle quali nella massima serie. Tra le partite di B citate nell’ordinanza, ci sono alcune disputate dalla Reggina e dal Crotone (LEGGI) e si torna a far riferimento alla presunta comine tra Benevento e Cosenza del 2011, già oggetto dei precedenti fascicoli dell’inchiesta.

UN SIMBOLO DELLA CALABRIA – Rino Gattuso, 37 anni, è stato il calciatore simbolo della Calabria, tanto da essere scelto come interprete per lo spot sulla regione. Nel 2012, in un sondaggio online lanciato dal Quotidiano, è stato votato come miglior calabrese in Nazionale (GUARDA IL SONDAGGIO). E da sempre “Ringhio” è stato impegnato nel sociale. 

LA SCHEDA: DA SCHIAVONEA AL MONDIALE CON LA CALABRIA NEL CUORE

Ora a Schiavonea di Corigliano, città in cui Gattuso è nato e cresciuto, c’è sconcerto e incredulità. 

NEL MIRINO UN SFIDA MILAN-CHIEVO – Al momento, la posizione dell’ex calciatore è al vaglio degli inquirenti. Nella notte la sua abitazione è stata perquisita per cercare riscontri di alcuni contatti che risultano dai tabulati telefonici di una delle persone chiave dell’inchiesta. Francesco Bazzani, indicato come “mister Y” già nel primo filone delle indagini e arrestato ora con l’accusa di essere il tramite per l’organizzazione delle scommesse. Secondo l’ordinanza che ha portato alle perquisizioni, “piuttosto singolari appaiono i contatti registrati in occasione dell’incontro Chievo-Milan, disputato allo stadio Bentegodi il 20 febbraio 2011. In tale occasione, infatti, viene introdotto anche un ulteriore elemento di particolare rilievo, indicativo dei rapporti con il mondo calcistico professionistico: i contatti con il calciatore del Milan, Gattuso Gennaro Ivan”. 

Il giorno di quella partita Bazzani contatto prima il calciatore clivense D’Anna (anche lui sotto inchiesta) e poi Gattuso. Gli inquirenti fanno riferimento a quella che definiscono una “singolare coincidenza” costituita da un sms inviato da Gattuso a Bazzani. E da lì la scoperta di altri 13 contatti tra il calciatore del Milan e il mediatore.

I CONTATTI TRA MISTER Y E L’AMICO DI RINO – Ma nei tabulati telefonici di “Mister Y” c’è un altra figura sospetta che ruota attorno a Gattuso. Si tratta di Salvatore Pipieri, anche lui di Schiavonea, amico fraterno di Rino.

Pipieri, che ha un anno in più di Gattuso, è socio di Franco, papà di Rino, nel negozio di abbigliamento sportivo in Calabria. Ed è anche uno dei soci della scuola calcio “Forza ragazzi” che promuove l’attività sportiva a Schiavonea nel nome del campione del mondo 2006. Gli inquirenti hanno scoperto che, se il primo contatto tra Gattuso e Bazzani sembra risalire al 25 gennaio 2011, poco dopo faceva capolino anche un’altra utenza intestata e in uso a Pipieri. E i contatti del mediatore con i due calabresi si intensificano proprio alla vigilia di Milan-Bari del 13 marzo 2011, un’altra delle partite che, secondo gli inquirenti, è stata “quantomeno oggetto di un tentativo di manipolazione”.

IL “FRATELLO DI GATTUSO” – Il legame stretto tra Gattuso e Pipieri fa sospettare che sia lui il “fratello” di Rino al quale fa riferimento Wilson Raj Perumal, arrestato in Finlandia per reati connessi al match fixing. Agli investigatori finlandesi ed italiani aveva dichiarato che gli indagati Admir Suljc e Dino Lalic, definiti il “braccio operativo” serbo-croato del cartello criminale singaporiano riconducibili al noto Seen Eng, avevano contatti in Italia con il “fratello” di Gattuso. E siccome Rino non ha fratelli maschi, gli inquirenti deducono si tratti proprio del “fraterno amico” Pipieri.

 

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