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PER tutti “Ringhio”, Gennaro Ivan Gattuso, classe 1978, da Schiavonea di Corigliano Calabro, è uno dei simboli della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, cavaliere della Repubblica. Carattere schietto, spirito da combattente, esaltato dal suo ruolo naturale in campo, ha vissuto una vita da mediano di alto livello a “morderE” le caviglie degli avversari. Ora dovrà difendersi dall’ipotesi, formulata dalla procura di Cremona che lo ha formalmente indagato, di essere uno dei contatti per il Milan della rete di mediatori del calcioscommesse (LEGGI).

La grinta non gli è mai mancata, in campo come nella vita: calcio, ma non solo. Gattuso è da sempre impegnato nel sociale con una onlus che si occupa dei ragazzi meno fortunati della Calabria, è un imprenditore del settore ittico, ha scritto tre libri (“In Rino veritas”, “Se uno nasce quadrato non muore tondo” e “Il codice Gattuso”). Non ha mai dimenticato la sua terra, dove torna spesso, dove ha avviato la sua attività imprenditoriale e per la quale ha girato uno spot televisivo. Chiusa l’attività di calciatore ha indossato gli abiti dell’allenatore: dopo la breve esperienza sulla panchina del Palermo, aspetta una nuova chiamata, con un sogno, dichiarato, di allenare un giorno il Milan.

La passione per il calcio gliela trasmette papà Franco, con un passato in Serie D. RIno a 12 anni, dopo avere superato un provino lascia Corigliano e si trasferisce a Perugia dove fa tutta la trafila nelle giovanili, fino all’esordio in Serie A a 18 anni. Gioca otto partite con gli umbri poi si trasferisce in Scozia, ai Rangers di Glasgow. E’ l’aprile del 1997. Prima di poter giocare passano due mesi, perchè la Figc non concede il transfer per il suo tesseramento, nonostante il giocatore avesse già firmato un contratto con il club scozzese. A Glasgow Gattuso viene soprannominato ‘Braveheart’, per il suo spirito combattivo in campo. L’esperienza scozzese (durante la quale Gattuso conosce anche Monica, sua moglie) lo segna in positivo: resta due stagioni oltre la Manica e, nell’ottobre del 1998, torna in Italia, ingaggiato dalla Salernitana, dove resta una stagione per poi passare al Milan nell’estate del 1999.

Comincia una lunga storia in rossonero, durante la quale vince due Champions league (2003, 2007), una Coppa Italia (2003), due Supercoppe europee (2003, 2007), due scudetti (2003/04, 2010/11), due Supercoppe italiane (2004 e 2011), un Mondiale per club (2007). Con la maglia del Milan Gattuso conquista l’azzurro della Nazionale, dove esordisce il 23 febbraio del 2000, contro la Svezia. L’esperienza con la Nazionale dura 10 anni e culmina con la vittoria del Mondiale nel 2006. Gattuso dà l’addio all’azzurro il 24 giugno 2010, dopo il match contro la Slovacchia, al termine del disastroso Mondiale sudafricano. «C’è da vergognarsi», dice subito dopo l’eliminazione. Dopo 13 stagioni al Milan, Gattuso nel maggio 2012 chiude la propria esperienza in rossonero e si trasferisce in Svizzera, al Sion dove, nel corso della stagione, ricopre anche il ruolo di allenatore-giocatore. Dura poco, a causa dell’esonero da parte del turbulento presidente del club. Ma a giugno “Ringhio” accetta la proposta di Maurizio Zamparini e diventa allenatore del Palermo, in Serie B. L’esperienza in rosanero si chiude dopo appena sei giornate, con l’esonero. Adesso, in un anno travagliato, le notizie dalla Procura di Cremona: il tackle più duro. 

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