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CATANZARO – La rivalità tra le tifoserie di Catanzaro e Messina è stata valutata come eccessiva e pertanto la partita prevista per domani sabato pomeriggio tra le due squadre militanti nel campionato di Lega Pro sarà giocata a porte chiuse. 

Una decisione che però ha provocato la reazione del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, per il quale «l’indicazione del Comitato d’analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, che il Prefetto non ha potuto far altro che recepire diramando l’ordinanza che impone la disputa della gara di campionato Catanzaro-Messina a porte chiuse è lesiva dell’immagine dell’intera città. Giovedì sono rimasto in stretto contatto con il prefetto Latella per provare, insieme al rappresentante del Governo, a scongiurare una decisione che va rispettata, ma che ritengo altamente discriminatoria nei confronti di una città fortemente legata alla sua squadra di calcio, ma che si è sempre comportata con correttezza e sportività».

Il primo cittadino del capoluogo calabrese pur riconoscendo che «la rivalità fra le due tifoserie, che nelle ultime due partite disputate in Sicilia ha raggiunto e superato il livello di guardia per la disorganizzazione del locale apparato di sicurezza, abbia suggerito la massima cautela da parte delle Autorità», ha aggiunto che «non si può non ricordare che nella gara fra Catanzaro e Messina dell’aprile scorso giocata alla presenza di entrambe le tifoserie, e in seguito ai fatti successi in Sicilia, non ci sono stati incidenti o tentativi di contatto. Allo stesso modo vale la pena ricordare che un incontro ben più sentito di quello di domani, come Catanzaro-Cosenza, si è disputato poco più di un mese fa alla presenza di un nutrito contingente di tifosi ospiti e l’apparato di sicurezza predisposto dalle Forze dell’ordine del capoluogo ha funzionato perfettamente garantendo lo svolgimento della gara in totale tranquillità».

Per la massima autorità cittadina «la decisione presa a livello romano dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) è dunque un atto che non fa altro che criminalizzare una città che nell’Us Catanzaro 1929 ha sempre riconosciuto uno dei suoi più importanti simboli identitari, e vive da sempre la sua passione per i colori giallorossi in maniera leale e civile. L’unico risultato di questo provvedimento è quello di penalizzare la società, una squadra che non può far leva sull’appoggio del pubblico proprio nel momento in cui ha cominciato a riscuotere successi sul campo, e gli stessi tifosi che avrebbero voluto, con piena legittimità, assistere dal vivo a questa partita. Sarebbe bastato vietare la trasferta alla tifoseria ospite così com’è stato fatto, appena domenica scorsa, in occasione di Messina-Catania».

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