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La città di Palmi pronta per il Giro

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PALMI (REGGIO CALABRIA) – Sono trascorsi esattamente quarant’anni dall’ultima partenza del Giro d’Italia dal comune pianigiano. Il 25 maggio 1982 Piazza Primo Maggio accolse la carovana della competizione pronta in quella occasione per affrontare la scalata verso Camigliatello Silano. Oggi, alle ore 12.35, la lunga attesa per il ritorno in casa della gara verrà finalmente infranta. La sesta tappa dell’edizione numero 105° della nota competizione ciclistica vedrà Palmi di nuovo sede di partenza per un percorso di 192 km alla volta di Scalea e la Riviera dei Cedri.

A Palmi è fibrillazione già da diversi giorni. Stendardi, striscioni e coccarde color rosa sono stati posizionati lungo le strade percorse della competizione che da Piazza Primo Maggio, dove avverrà ufficialmente lo start, si snoderà lungo il Corso Garibaldi in direzione Belvedere Suriano, Via Augimeri, Via Roma, Via Rocco Pugliese, Via Bruno Buozzi e infine la SS18 alla volta di Gioia Tauro.

La stessa amministrazione comunale, oltre a tutto ciò, ha invitato la cittadinanza ad esporre ai balconi delle abitazioni delle bandiere tricolore come simbolo di festa in omaggio alla competizione e agli atleti. Imponenti i preparativi che hanno decretato, ad esempio, la chiusura di diverse strade del centro storico con zona rossa, l’allestimento di transenne, l’organizzazione di un piano della viabilità alternativa e l’istituzione di bus navetta specifici (Ppm linea 1 e linea 2) per facilitare, vista la chiusura delle principali arterie stradali, l’accesso dei visitatori dalle aree parcheggio collocate in periferia al centro urbano.

Da segnalare, inoltre, l’apertura di due “villaggi” a tema visitabili: uno in Piazza Primo Maggio dedicato all’accoglienza e alla presentazione degli atleti e l’altro in Piazza Amendola, dedicato agli sponsor e al merchandising. Punti vendita dei gadget ufficiali tramite furgoncini sono stati posizionati anche lungo il resto del percorso cittadino. Quella che si respira a Palmi, dunque, è una vera e propria aria di festa per l’attesa di un evento fra i più importanti del panorama sportivo nazionale ed europeo.

Nibali dà l’addio nella sua Messina

Arnaud Demare vince la quinta tappa del Giro d’Italia 2022, la Catania-Messina di 174 chilometri. Il francese della Groupama-FDJ si impone in volata davanti al colombiano Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e all’azzurro Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech Pro Cycling). In top-10 anche gli italiani Alberto Dainese, settimo, e Simone Consonni, decimo. Lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo) mantiene la maglia rosa di leader della classifica generale. Oggi appuntamento con la settima frazione, la Palmi-Scalea (Riviera dei Cedri) di 192 chilometri.

Intanto, Vincenzo Nibali dice basta. Ma a modo suo. Nella sua Messina, laddove è cominciata la sua storia, tra le lacrime e i sorrisi di un campione a volte ruvido e incompreso, destinato a lasciare un segno indelebile nella storia del ciclismo. «Sono qui per annunciare che questo sarà il mio ultimo Giro d’Italia e a fine stagione lascerò il professionismo. Ho continuato, anche ora, a dare il massimo. Ho aspettato questa tappa perché è qui dove è iniziato tutto. Sono andato via di casa che avevo 15 anni e ho dato tanto al ciclismo. Ora è arrivato il momento di restituire quello che ho tolto alla mia famiglia».

Sceglie il palco Rai del “Processo alla tapp”, lo Squalo, per rivelare al termine della quinta tappa del Giro2022 le sue intenzioni. Classe 1984, prò dal 2015, il capitano dell’Astana Qazaqstan Team (galloni ereditati dopo il ritiro del colombiano Lopez) è già nella storia, essendo uno dei sette ciclisti (oltre a Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Alberto Contador e Chris Froome) ad aver conquistato almeno un’edizione di tutti e tre i Grandi Giri. Ha trionfato alla Vuelta a Espana nel 2010, al Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016 e al Tour de France nel 2014. È inoltre uno dei soli quattro campioni (insieme a Merckx, Hinault e Gimondi) ad aver vinto i tre Grandi Giri e almeno due classiche monumento: il Giro di Lombardia, nel 2015 e nel 2017, e la Milano-Sanremo, nel 2018. A queste grandi vittorie si aggiungono due titoli italiani nella prova in linea, nel 2014 e nel 2015, due Tirreno-Adriatico, nel 2012 e nel 2013, e altri sette podi nei tre Grandi Giri. Insomma, una bacheca così ricca da iscriverlo di diritto tra le leggende di questo sport.

Prima di dargli del “pensionato”, però, c’è ancora tutta una stagione da onorare. Compreso questo Giro ancora dai contorni indefiniti. «Voglio godermelo al meglio, qualsiasi cosa succederà non mi cambierà il sorriso. Vedremo se c’è spazio per puntare alle tappe o puntare alla classifica», ha concluso.

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