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Ha ottenuto 115 voti (su una maggioranza di 104): l’avvocato italo-svizzero succede a Blatter alla presidenza della Fifa

ZURIGO – Gianni Infantino è il nuovo presidente della Fifa. Lo ha deciso alla seconda votazione il congresso straordinario della Fifa convocato oggi a Zurigo. Il 45enne svizzero ha ottenuto 115 voti (bastava la maggioranza semplice di 104 sui 207 aventi diritto al voto), Salman Bin Ebrahim Al Khalifa del Bahrein 88, il principe giordano Ali Al Hussein 4, nessun voto per il francese Jerome Champagne. Il quinto candidato, Tokyo Sexwale, si era ritirato prima della prima votazione.

IL PROFILO. Le origini in Italia, la nascita e la carriera in Svizzera, il successo professionale alla guida tecnica della Uefa, al fianco di Platini. Gianni Infantino, è nato quasi 46 anni fa (il 23 marzo 1970) a Briga, in Svizzera, vicino alla frontiera italiana. Il suo luogo di nascita, nel canton Vallese, dista appena dieci chilometri da Visp, città natale di Blatter. Una sorta di predestinazione, quindi, anche se le radici di Infantino sono chiaramente italiane, paese di cui possiede la cittadinanza, oltre a quella svizzera, ovviamente. Il padre proviene infatti da Reggio Calabria, la mamma dalla Val Camonica. Prima della nascita di Gianni, i genitori si sono trasferiti per lavoro in Svizzera, dove la mamma si occupava di un chiosco di giornali ed il padre lavorava nella compagnia
ferroviaria, con incarico specifico nei vagoni letto. 

Nei giorni scorsi ha rilasciato un’intervista a Repubblica (LEGGI) nella quale aveva dichiarato che gli piacerebbe tornare a Reggio Calabria da presidente della Fifa. A questo proposito ad Infantino sono giunti anche gli auguri del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (LEGGI).

Leggenda o realtà, si racconta che Infantino, per pagarsi gli studi di legge all’università di Friburgo, lavorasse anche lui in estate sui vagoni-letto. Pur se non ha mai rinnegato le proprie radici italiane – ha anche recentemente comprato una casa a Reggio Calabria ed ha ricevuto nel 2006 il «San Giorgio d’oro» – Infantino ha svolto tutta la sua attività, studentesca e professionale, in Svizzera. Contrariamente a Blatter, non è estremamente legato alla terra di nascita. Sembra che torni poco spesso in Vallese, dove comunque vivono due sorelle, felice nella sua casa di Trelex, nel cantone Vaud, a due passi dalla sede dell’Uefa. Un ridente
paesello di 1400 anime nel quale risiede (per lo meno ufficialmente) anche il tennista francese Gael Monfils. 

Calciatore di livello molto modesto, ancor più del quasi compaesano Blatter, (non ha mai superato la quarta lega, ossia la penultima divisione del calcio elvetico), tifoso dell’Inter, Infantino ha tuttavia svolto quasi tutta la sua carriera in relazione col pallone. Ha cominciato quale consulente per leghe e club (ha, per esempio, difeso il Sion – vincendo – in un ricorso contro lo Spartak Mosca in Coppa Uefa per un problema di porte troppo basse), quindi ha lavorato quale segretario generale del Cies, centro internazionale per gli studi dello sport, sito a Neuchtel e patrocinato dalla Fifa. Vero poliglotta – parla fluentemente italiano,francese, tedesco, inglese e spagnolo ed ha anche qualche nozione di arabo, per via della moglie libanese – è entrato all’Uefa nel 2000, per varie consulenze.

Nel 2004 diventa capo del dipartimento degli affari legali e nel 2007 con l’elezione di Platini – di cui ha sostenuto la campagna contro Lennart Johansson,che lo fece progredire all’Uefa – diventa segretario generale ad interim prima, quindi in via definitiva nel 2009. Considerato il braccio destro di Platini – sembra fra l’altro che l’ex-juventino sia il padrino di una delle sue quattro figlie – il legame si sarebbe raffreddato dopo la decisione di Infantino di presentarsi alla presidenza Fifa, a seguito delle grane legali del francese. Ora Infantino succede a Blatter alla guida del calcio mondiale, nel posto che Platini avrebbe voluto per sè.

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