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VIBO VALENTIA – Un problema che l’amministrazione comunale deve assolutamente prendere in seria considerazione e con la massima attenzione perché il rischio che ci possa scappare il morto è particolarmente elevato. I cornicioni pericolanti, soprattutto nel centro città e nella zona storia sono ormai divenuti una vera e propria insidia per l’incolumità pubblica. Muri ormai obsoleti, erosi dall’usura e dal tempo, dagli agenti atmosferici e dall’assenza di qualsiasi opera di manutenzione da parte dei proprietari degli immobili, molti dei quali vivono ormai fuori città e di cui restano ormai il nome e, le parti in frantumi, sull’asfalto, delle loro proprietà. Muri le cui parti, alcune delle quali pesanti oltre un chilo, si staccano all’improvviso – per il caldo o per la pioggia – finendo per, fortunatamente fino ad oggi, solo per terra. Ma il pericolo è in agguato e la possibilità di venire colpiti è più che remota.

Ne sa qualcosa Antonello Catania che ieri mattina è stato sfiorato dai detriti caduti dal cornicione sovrastante il suo negozio. Si trovava nei pressi dell’entrata dell’attività commerciale quando, all’improvviso, ha visto passare davanti ai suoi occhi pezzi di intonaco e di mattoni: «È stato un attimo – racconta – all’inizio non mi sono neanche reso conto di cosa fosse avvenuto, poi ho realizzato e solo per una pura casualità non sono rimasto colpito. Ma una simile situazione può succedere a tutti perché l’affluenza sul corso è pressoché costante. Più volte ho segnalato il pericolo ai vigili urbani e al Comune ma nessuno ha preso provvedimenti», così come per quel vetro frantumato di una finestra in un palazzo poco distante dal negozio del commerciante sito dall’altro lato del corso. Un vetro che nel caso in cui dovesse staccarsi – eventualità molto elevata – finirebbe col provocare ferite, anche mortali, in caso di passaggio di persone: «Dobbiamo aspettare il morto prima che vengano presi seri provvedimenti?», ha concluso Catania, visibilmente alterato.

Ed in effetti lo stabile sovrastante il negozio di borse del commerciante è praticamente in uno stato di vergognoso degrado. Intonaco del tutto assente, mattoni in bella mostra e il cemento utilizzato per tenerli insieme sempre più esiguo; il fil di ferro che fuoriesce dalle pareti e, altro aspetto ugualmente inquietante, la presenza proprio sopra l’entrata del locale, di un piccolo balcone, uno dei tanti erosi dagli agenti atmosferici, del tutto simile a quello che appena pochi mesi fa vide staccarsi un grosso sostegno. 
Il Comune può intervenire sulla questione. In che modo? È presto detto: intimando ai proprietari degli edifici vetusti (e sono molti, basta infatti fare una passeggiata sul corso per rendersene conto) di provvedere ad effettuare gli interventi di ristrutturazione oppure, in caso loro di inottemperanza, procedere “pro domo sua” ma in danno agli stessi titolari della struttura. L’unica cosa certa è la necessità, ormai non più differibile, di interventi.    

Il pericolo arriva dall’alto, insomma, e pertanto sarebbe più che mai opportuno non camminare rasenti al muro, soprattutto in caso di pioggia…

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