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Una delle bici danneggiate

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Good bye bike sharing, dopo l’ennesimo atto di danneggiamento il gestore di Vibo ha sospeso temporaneamente il servizio. Esperienza negativa che non ha riscontrato l’interesse  della popolazione


VIBO VALENTIA – L’ultimo danneggiamento ha lasciato il segno tanto da
indurre il gestore a ritirare le bici. A Vibo Valentia dunque, servizio di bike sharing sospeso. Almeno temporaneamente. È un amaro epilogo quello che si profila per un servizio che non ha mai
suscitato l’interesse dei vibonesi anche se la linea di principio era
corretta e andava nella direzione di una mobilità green.
“Good Bye” Bike Sharing potrebbe essere il titolo di una canzone ma a
Vibo Valentia è la conclusione, come detto almeno momentanea, di una
esperienza nata sotto i migliori auspici – pur con tutte le difficoltà
di individuare un soggetto che se ne facesse carico – ma naufragata sia
per il disinteresse dei vibonesi e per la maleducazione di una parte di
questi che ha colpito già prima che il servizio venisse attivato.
Danneggiamenti se ne sono verificati diversi dall’ottobre 2022 ad oggi,
ma l’ultimo, avvenuto proprio durante il weekend appena trascorso, ha
indotto Michele Catania, il soggetto che gestisce l’attività, a dire
basta. E così, nei prossimi giorni, le biciclette a pedalata assistita –
dal costo non indifferente – saranno rimosse, salvo ripensamenti.
I soliti vandali hanno colpito la postazione accanto l’istituto d’arte
“Colao” con l’asportazione dei supporti delle selle e l’eradicazione
della copertura delle stesse, nonché lo scarrellamento delle catene.
Una esperienza fallimentare, quella voluta dall’amministrazione
comunale, che in questo caso, francamente, non ha colpe perché la
maleducazione della gente, specie quella dei giovanissimi, non la si può
controllare. Vibo, d’altronde, sta diventando una città che in quella
fascia d’età sta dando preoccupanti segnali, tra atti vandalici che non
risparmiano neanche le piante, a continue risse, soprattutto nel fine
settimana, nei luoghi della movida,  finanche a minacce di mazzette
messe in atto sempre da minorenni.
Forse un rilievo che si può muovere all’amministrazione è di aver voluto
un servizio –  finanziato con fondi governativi per 130mila euro –
quando invece bisognava effettuare un’approfondita indagine di mercato
per capire se potesse fare presa sulla comunità. Intanto il medesimo
servizio sarà esteso alle marinate dove è stato già avviato uno studio
di fattibilità. La speranza è che almeno qui le cose vadano meglio.

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