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Maria Chindamo

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L’esecuzione del secondo step dell’operazione Maestrale-Carthago ha portato nuova luce sull’omicidio dell’imprenditrice Maria Chindamo

VIBO VALENTIA – L’indagine Maestrale-Carthago ha consentito, tra le altre cose, di fare luce sull’omicidio di Maria Chindamo, uccisa a Limbadi il 6 maggio 2016.

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Contestati a Salvatore Ascone una serie di delitti. Tra questi la partecipazione all’associazione mafiosa riconducibile alla cosca Mancuso. Ma anche reati in materia di armi e stupefacenti, diverse estorsioni per l’accaparramento di fondi agricoli. Nonché l’omicidio, in concorso con “altri due soggetti (di cui uno deceduto e uno all’epoca dei fatti minorenne) di Maria Chindamo. Omicidio commesso a seguito del suicidio di Vincenzo Puntoriero (avvenuto l’anno precedente, in data 8 maggio 2015).

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L’assassinio sarebbe avvenuto per punire la donna per la recente relazione sentimentale dalla stessa istaurata, venuta alla luce con la prima uscita pubblica della coppia appena due giorni prima dell’omicidio, oltre che per l’interesse all’accaparramento del terreno su cui insiste l’azienda agricola divenuta nel frattempo di proprietà esclusiva della Chindamo e dei figli minori“.

In particolare, Ascone, già arrestato nel mese di maggio per il reato di associazione di stampo mafioso, figura nell’ordinanza eseguita oggi 7 settembre 2023 per avere dato un contributo causale significativo alla consumazione dell’omicidio. L’uomo avrebbe manomesso il sistema di videosorveglianza della propria abitazione di campagna limitrofa al luogo del delitto. In questo modo avrebbe di fatto agevolato gli autori materiali del sequestro e dell’omicidio della donna. Ma anche per avere distrutto il cadavere della donna, il cui corpo, sulla scorta della ricostruzione fornita dai collaboratori di giustizia, veniva dato in pasto ai maiali e i cui resti ossei venivano triturati con la fresa di un trattore, ricostruzione questa già evidenziata dai collaboratori di giustizia alcuni anni fa (LEGGI LE SCIOCCANTI RIVELAZIONI SULLA MORTE DI MARIA CHINDAMO).

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