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La vittima Rosario Mazza

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VIBO VALENTIA – Il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato il fermo di indiziato di delitto disposto dalla locale Procura nei confronti di Alessandro Ciancio, 23 anni, di Acquaro, accusato dell’omicidio volontario di Rosario Mazza, 22 anni, e del tentato omicidio del fratello Simone, 18 anni ancora da compiere (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO).

Il giudice Barracco ha però emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il giovane (LEGGI LA NOTIZIA DELL’ARRESTO) riconoscendo la gravità dei fatti.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE SULL’OMICIDIO DI ROSARIO MAZZA

Accolte le argomentazioni sostenute dall’avvocato Giovanni Vecchio – che insieme all’avvocato Bruno Ganino assiste Ciancio -, che ha sottolineato l’assenza dei presupposti del pericolo di fuga, della sua costituzione ai carabinieri e l’ampia confessione sulla sparatoria ammettendo le proprie responsabilità. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Ciancio ha riferito di essere stato vittima dei soprusi ed umiliazioni messi in atto da tempo fa parte della vittima.

LEGGI LA NOTIZIA DELLA RICERCA DELLE ARMI

Resta intanto ancora da trovare la parola calibro 6.35 utilizzata nell’agguato di giovedì scorso ad Acquaro verso i due fratelli.

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